Ciodini de Carpane
Armillaria Tabescens
N.V. Ciodini de Carpane senza aneo
Cappello: Campanulato, convesso, piano, poi depresso, con largo umbone, color bruno ocraceo rossastro, tutto ricoperto da piccole squamette che diventano più scure e fitte al centro, margine esile e fessurato.
Lamelle: fitte, alte, decorrenti sul gambo, di color ocra rosato, si macchiano di rossastro ruggine con l’età.
Gambo: 3-8 x 0,5-1,5 cm. allungato, quasi sempre ricurvo, attenuato in alto, concolore al cappello, senza anello, più scuro e ingrossato nella parte inferiore che diventa affusolato alla base. Cresce cespitoso con numerosi esemplari.
Carne: bianco-brunastra, fibrosa quella del gambo, odore buono fungino, sapore un po’ acidulo.
Spore: 8-10 x 5-6,5 micron, ellittico-ovoidali, lisce, ialine. Sporata: bianca.
Habitat: nei Colli lo troviamo in estate – autunno nei boschi di latifoglia : Quercia, Carpino, Frassino ecc. Località Groppetto (Villa di Teolo), Rocca Pendice, Monte Lonzina, ecc.
Commestibilità: molto buono, da preferire al Chiodino perchè meno limaccioso. Consigliata la sbollentatura.
Osservazioni: ormai è un fungo molto conosciuto anche dalla nostra gente, perchè cresce ogni anno sempre nello stesso luogo, a fine settembre, in grandi cespi vicino alle radici delle piante di Quercia e Carpino dalle quali si nutre. Lo si potrebbe scambiare con l’Hypholoma fasciculare, anche lui cespitoso e lignicolo che è di color giallo, ha le lamelle verde grigio, la carne è amara ed è tossico. Assomiglia moltissimo all’Armillaria mellea (Chiodino), anch’esso cespitoso, ma con l’anello sul gambo.
I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.