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Un Itinerario Geologioco a Torreglia

Torreglia

Ph Gianluca Canello

Un Itinerario Geologioco a Torreglia

Il territorio di Torreglia comprende una vasta area di pianura, dove si è sviluppato maggiormente l’agglomerato urbano, coronata da un ampio arco di rilievi. I principali sono, a partire da nord, Monte Sengiari (m 175), Monte Solone (m 223), Monte Pirio (m 328), Monte Rina (m 230) e Monte Rua (m 414). Il rilievo, nel suo complesso, presenta tutte le rocce vulcaniche dei Colli Euganei e la gran parte di quelle sedimentarie. La geologia della zona è caratterizzata da apparati vulcanici di vario tipo e da numerose strutture particolari come i camini vulcanici e i filoni discordanti. Data la complessità di tale geologia, in questa sede non è opportuna una sua trattazione generale. Pertanto questa volta propongo un facile itinerario, che può offrire interessanti osservazioni di tipo geologico.

Geologia Torreglia
Il Rio Calcina, uno dei pochi ruscelli perenni dei Colli Euganei, raccoglie le acque di un vasto bacino compreso tra il Monte Rina e il Monte Rua e sbocca nella pianura presso Torreglia. Questo torrente ha determinato nel tempo una profonda incisione valliva, la Valderio, che taglia nettamene le formazioni sedimentarie della Scaglia Rossa e delle Marne Euganee. L’itinerario proposto permette di osservare agevolmente questa serie sedimentaria. Da Torreglia si prende la provinciale per Torreglia Alta e per l’eremo del Rua (SP43), dopo la Luxardo si volta a sinistra per via Valdario e dopo un centinaio di metri si imbocca via Rina. Si passa la Casa del Sacro Cuore e si prosegue in salita per via Rina. Percorso circa un chilometro, sul lato destro della strada affiora la Scaglia Rossa.

Calcari della Scaglia Rossa in cui è evidente un livello di Selve Rossa

È un calcare ben stratificato, di colore variabile da biancastro a rossiccio, con frequenti liste o noduli di selce di colore rosso. Questa formazione rappresenta un ambiente originario di sedimentazione di mare aperto e relativamente profondo. Nella zona sono stati rinvenuti rari fossili marini, prevalentemente ricci di mare. Abbondantissimi sono invece i microfossili visibili solo al microscopio; sono i gusci calcarei di organismi planctonici unicellulari. L’età della Scaglia Rossa è compresa tra 65 e 90 milioni di anni dal presente. La Scaglia affiora lungo la strada per circa 200 metri. Oltrepassate due case gialle, poste in un poggio sopra la strada, si nota una marcata variazione delle rocce affioranti. Si passa infatti ad un’altra formazione geologica, le Marne Euganee.

Marne Euganee

Rispetto alla Scaglia queste rocce risultano meno compatte e disgregate in superficie, il loro colore è grigio chiaro, quasi bianco. Le marne sono caratterizzate da un basso contenuto di carbonato di calcio e un elevato tenore di argilla; rappresentano anch’esse un ambiente originario di sedimentazione pelagico, ma meno profondo e raggiunto da apporti terrigeni. La loro età è compresa tra 30 e 50 milioni di anni dal presente. È impressionante pensare che alle poche decine di metri di dislivello  percorsi, passando dalla Scaglia alle marne, possano corrispondere parecchie decine di milioni di anni di un lento accumularsi di sedimenti nel fondo dell’antico mare euganeo. Le marne in questa zona sono molto estese, fino a ridosso del Pirio. La morfologia del rilevo, dolcemente acclive e tondeggiante, è caratteristica di un substrato facilmente erodibile. Proseguendo in salita si trova un capitello dedicato alla Madonna. Sulla destra si notano delle rocce scure e compatte: sono basalti che costituiscono un filone emergente dalle marne per una trentina di metri, con orientazione NNW – SSE.

Basalti del Filone Discordante

Siamo qui in vista del fianco orientale del Monte Pirio, che presenta una parete trachitica verticale. Percorso circa un altro chilometro si raggiunge un gruppetto di case e un incrocio. Tenendo la destra, dopo pochi metri si nota un suggestivo gruppo di vecchi maronari e la strada continua passando in costa al Pirio. Il substrato roccioso è completamente cambiato: dopo l’incrocio si trova un detrito trachitico, prodotto del disfacimento della trachite di cui è costituito il Monte Pirio, più avanti affiora la trachite compatta.

Monte Pirio

Al confine del territorio comunale di Torreglia con quello di Teolo si trova sulla destra il sentiero n. 1, che conduce alla cima del Pirio. La salita è un po’ impegnativa, ma la fatica è ricompensata dalla vista che si può godere una volta arrivati. Con un po’ di fortuna si può anche vedere il maestoso volo ad ampi volteggi della poiana, il più grande rapace presente nel nostro territorio.

Franco Colombara