1911-1952 La Tramviaria Padova, Abano, Torreglia
1911-1952 La Tramviaria Padova, Abano, Torreglia
Il moderno sviluppo economico e turistico dei Colli Euganei, soprattutto con riferimento ai comuni di Abano, Torreglia e Teolo, riceve un impulso decisivo nel 1911 grazie all’attivazione del tram elettrico quale innovativo mezzo di trasporto di pianura che in breve tempo soppianta le ormai obsolete vetture e carrozze trainate da cavalli.
Come nasce la Tramvia. È l’amministrazione comunale di Padova, guidata dal sindaco Giacomo Levi Civita, a porre per prima il tema di un necessario trasporto efficiente che collegasse il capoluogo all’area collinare. Il 28 maggio 1909 il Consiglio Comunale di Padova delibera in tal senso sulla base di una serie di argomentazioni quali il flusso di ammalati, italiani e stranieri, che si recano ad Abano e Montegrotto (San Pietro Montagnon), lo sviluppo economicocommerciale del bacino termale e i limiti del servizio ferroviario Venezia-Bologna (tariffe alte, stazione FFSS di Abano troppo distante dal centro). Una volta ricevuto il parere favorevole della Provincia e dei Comuni interessati fu affidato all’Ingegnerecapo Peretti del Comune di Padova il compito di progettare un primo stralcio della linea tramviaria Piazza delle Erbe (in seguito Piazza Duomo) – Porta S. Giovanni – Manicomio di Brusegana – Brentelle – Tencarola – Abano Bagni. Il preventivo di spesa fu di 730.000 Lire comprensive dei lavori per realizzare il cavalcavia, sulla ferrovia Venezia-Bologna, di fronte al Manicomio di Brusegana. In seguito il progetto fu ampliato con la previsione di altre due linee tramviarie: da un lato il prolungamento della Padova – Tencarola fino a raggiungere Bresseo e Villa di Teolo e dall’altro la Abano – Torreglia. A conferma della bontà dei progetti il 9 aprile e l’11 maggio 1911 vengono emanati i Regi Decreti nn. 804 e 805 con i quali si autorizza la costruzione (già quasi ultimata) e gestione delle linee tramviarie elettriche Padova – Abano e Abano – Torreglia rispettivamente da parte del Comune di Padova e della Società Anonima “Elettrovie Colli Euganei”.
Inaugurazione della Tramvia Padova- Abano. Il 23 aprile 1911, alle ore 9:20, parte da Piazza delle Erbe di Padova, vicino alla farmacia Cornelio, il convoglio del tram diretto ad Abano Bagni. Due sono le vetture-motrici e recano i numeri 25 e 26. I macchinisti sono i sigg. Adolfo Caporello e Giovanni Ferretti. Salgono in carrozza il sindaco di Padova Adolfo Cardin-Fontana, il senatore (ex sindaco di Padova) Giacomo Levi-Civita, il Viceprefetto, il sindaco di Abano avv. Piave, il comm. Giorgio Sacerdoti, il cav. Meggiorato di Abano, altre autorità e i rappresentanti della stampa. Le due vetture procedono, distanziate di cinquanta metri, scampanellando e salutate dai padovani in festa lungo le strade e con i tricolori sui poggioli delle case: via Debite, Piazza dei Signori, cavalcavia di Brusegana, Brentelle, Tencarola. All’arrivo ad Abano, di fronte al Municipio, il tram è accolto dalla banda del 58° Fanteria. Si intona la Marcia Reale e si sparano fuochi d’artificio. Di fronte ad una numerosa folla il sindaco di Abano avv. Piave pronuncia un discorso solenne e retorico: “Se l’antico mago (omissis) avesse promesso ai suoi conterranei di trasportarli un giorno di qui a Padova celermente lungo una via tracciata da strisce di acciaio, da fili di bronzo tesi nell’aria, colla folgore per moto (omissis) i suoi contemporanei l’avrebbero bruciato vivo (omissis). Ma ci siamo giunti. Il mago che ha trovato la forza (omissis) non è Pietro d’Abano; il mago è la scienza, è il lavoro, è l’unione dei mezzi, è il benefico impulso che irradia Padova, la dotta, l’operosa”. Dopo le celebrazioni si organizza un ricevimento in Municipio e un banchetto per cento invitati presso l’Hotel Centrale Rebustello, ora scomparso, con il seguente menù: consommè, bistecchini al risotto, storione alla Zorzi, filetto di bove contornato, budino, frutta e champagne. Purtroppo la giornata viene funestata nel pomeriggio da un incidente del nuovo tram. Alle 17:40 parte da Abano la vettura n. 27 con il rimorchio n. 17. I viaggiatori per godere del panorama si assiepano sulla piattaforma posteriore del rimorchio che, raggiunta la curva di Tencarola, si solleva sulle ruote anteriori e deraglia. Dopo aver spezzato il palo della catenaria il rimorchio si rovescia e cade nel fossato laterale mentre il manovratore atterrito si dà alla fuga. Il bilancio è di undici feriti non gravi dimessi in 24 ore dall’ospedale. Gli incassi medi giornalieri furono di 300 lire destinate ad aumentare nel periodo estivo
Inaugurazione della Tramvia Padova- Torreglia. Il 25 maggio 1911 alle ore 9:40, parte da Piazza delle Erbe di Padova, vicino alla farmacia Cornelio, il convoglio del tram diretto a Torreglia. Anche in questo frangente due sono le vetture-motrici e recano i numeri 33 e 27. I macchinisti si chiamano Eugenio e Antonio Lazzari, Fortunato Cardin ed Eugenio Magro. La vettura n. 33, riservata alle autorità, è tutta coperta di composizioni floreali allestite dal giardiniere Giovanni Galeazzo. Tra i maggiorenti che salgono per il viaggio inaugurale si ricordano: il sindaco di Padova comm. Adolfo Cardin – Fontana con gli assessori cav. Mortari, prof. Severi, prof. Melati e dott. De Benedetti; comm. Luzzato-Dina, comm. Giorgio Sacerdoti, cav. Indri, marchese Manzoni, avv. De Besi in rappresentanza della Deputazione Provinciale, avv. Rasi, comm. Brunelli Bonetti, avv. Rossi, cav. Canalini, avv. Tonzig ed altri. Si giunge ad Abano Bagni e salgono il sindaco avv. Piave, il cav. Migliorati, l’ing. cav. Martini, il sig. Zanini, l’avv. Romiati e il sig. Giacon. Nel tratto Abano – Torreglia due fermate sono d’obbligo. La prima è a Monte Ortone (oggi Monteortone) per sorseggiare un vermut offerto dal sig. Meggiorato titolare dell’omonimo hotel; la seconda a Tramonte per ricambiare i saluti della popolazione locale festante per il passaggio del primo tram. Il viaggio prosegue fino al “ponte della vasca” passato il quale le vetture svoltano a destra in Via San Daniele per giungere al nuovo capolinea di Torreglia nell’area prospiciente l’originaria Villa Corinaldi poi chiamata “Alla Torre”.
L’accoglienza del tram è molto festosa: i fuochi d’artificio e la Banda di Torreglia che intona la Marcia Reale salutano i passeggeri. Fanno gli onori di casa il sindaco di Torreglia, Arturo Gastaldello, con la Giunta e il conte Leopoldo Ferri. Il Comitato di accoglienza vede poi la presenza di gentili signore abitualmente residenti nelle loro ville di Torreglia e Luvigliano: le contesse Miari, Cavalli e Ferri con le signore Rossi, Gasparoni, Perocco, Trevisan, Mosele ed altre. Dopo i saluti di rito le autorità procedono a piedi alla volta del Municipio dove viene offerto un ricco rinfresco. Il saluto dell’amministrazione agli invitati e ai dirigenti della Società Anonima “Elettrovie Colli Euganei” è affidato al conte Leopoldo Ferri, residente nell’omonima villa a Torreglia, che l’anno successivo sarà eletto sindaco di Padova (1912-1919) per poi approdare alla Camera dei Deputati dal 1921 al 1924. Mentre il discorso del conte Leopoldo Ferri è di semplice compiacimento per il trionfo dell’iniziativa, il successivo oratore, on. Conte Miari della Soc. Anonima “Elettrovie Colli Euganei” si esprime in toni più pomposi: “Mi compiaccio (omissis) di veder realizzata (omissis) una chimera: nel veder avvinte queste terre ubertose all’alma madre, la città gentile, donde promana così sfavillante fervore di opere e luce di sapere”.
Inaugurazione della Tramvia Tencarola – Villa Teolo. Il 28 maggio 1911 viene inaugurata la linea Tencarola – Villa di Teolo. Dalla curva che da Tencarola porta ad Abano si diramano le rotaie in direzione “Strada dei Colli”. I maggiori centri interessati sono Feriole, San Biagio, Bresseo e Villa di Teolo (capolinea) che vedono sviluppare una specifica economia correlata al passaggio del tram. Ma questa è un’altra storia.
La garande guerra, il secondo conflitto mondiale e la fine della tramvia con l’arrivo del trasporto su gomma. Come si è già fatto cenno, la tramvia Padova – Abano – Torreglia porta indubbi benefici ad una fra le “periferie nobili” del capoluogo: turisti, pendolari, piccole merci possono viaggiare con relativa maggiore sicurezza e celerità rispetto alle carrozze trainate da cavalli. Dopo un inizio sfavillante il tram accusa le prime battute d’arresto durante la Grande Guerra (1915-1918): con Caporetto le maggiori centrali elettriche sono in mano austriaca; i tram attraversano la zona termale sotto scorta e tutti i passeggeri devono essere provvisti di speciale lasciapassare. Negli anni ’20/’30 del ‘900 iniziano a circolare le prime automobili per cui chi può permetterselo comincia a indirizzare le sue mete di villeggiatura dai Colli Euganei al mare o alla montagna. Le famiglie benestanti proprietarie di ville a Torreglia e Luvigliano ben presto sostituiscono il “popolare” tram con autovetture personalizzate. Il tram comincia a perdere turisti e viaggiatori anche perché col tempo si palesa sempre più un suo limite strutturale: arriva dove i Colli cominciano, mentre bici, moto, auto (e carrozze con cavalli) sono in grado di addentrarsi nel territorio. Ecco dunque che prima della Seconda Guerra Mondiale le Società private che gestiscono le tratte Abano – Torreglia e Tencarola – Villa di Teolo cedono le stesse al Comune di Padova a prezzi minimi per poi reinvestire nel trasporto su gomma. Tra il 1930 e il 1938 furono ipotizzate soluzioni coesistenti ma alternative al tram: la filovia Padova – Abano – Torreglia e l’Autolinea Padova – Teolo.
La seconda fu realizzata; per la filovia invece il progetto sfumò causa penuria di rame. Durante la Seconda Guerra Mondiale il tram riconquista un ruolo primario per la scarsità di carburante e gomma. Furono aggiunti nuovi vagoni per l’elevato utilizzo del mezzo da parte di sfollati e persone rimaste appiedate dalla benzina contingentata. Nel 1945 il tram fu bombardato e mitragliato da aerei inglesi tra Monteortone ed Abano. Col secondo dopoguerra scoppia il boom economico: l’Italia si motorizza e per il tram si avvicina la fine. I vagoni rimangono in deposito; si procede con la sola motrice velocemente sorpassata dagli autobus intralciati dalle strade ferrate che occupano metà carreggiata. Ormai il tram è appannaggio esclusivo degli abbonati ai quali la legge vieta l’utilizzo dei pullman. A Torreglia sorge un “Comitato pro tram” ben presto oggetto di critica da parte degli organi di stampa e del “Notiziario dell’Azienda di Cura” di Abano Terme. Il Comune di Padova, d’accordo con quello di Abano, decide per la soppressione del tram e per la successiva rimozione delle rotaie. Il 30 settembre 1952 giunge a Torreglia l’ultima corsa serale. La vettura è la n. 1219, i macchinisti sono Armando Schiavon e Vitaliano Lovo con il controllore Angelo Gazzea. Il mese successivo è già attiva la linea di autobus Padova – Abano – Torreglia.
Gionata Ceretta