A Life in Photography
A Life in Photography
Inaugurazione Mostra di Fotografia
di Mario Lasalandra
Pescheria Vecchia, Este
Sabato 23 Aprile, ore 18:00
Il Circolo Fotografico Euganeo e il Centro di Cultura La Medusa presentano la Mostra Antologica del fotografo Mario Lasalandra.
L’inaugurazione della mostra avverrà Sabato 23 Aprile alle ore 18.00 presso la Pescheria Vecchia alla presenza dell’autore. Presenta il critico Paolo Morello.
Domenica 24 Aprile Mario Lasalandra incontrerà amici e appassionati alle ore 18.00 sempre presso la Pescheria Vecchia. La mostra si concluderà Domenica 8 Maggio.
Le foto dei personaggi caratteristici di Este saranno messe in vendita.
A Life in Photography
Este – È sempre stata una consuetudine di Mario Lasalandra, tra i più importanti fotografi del ‘900 italiano, girare per Este o per le campagne circostanti per chiedere agli anziani sulla soglia di casa di poterli fotografare. E così nel corso del tempo Mario ha immortalato con i suoi scatti la storia della città attraverso volti antichi, pose astratte, sogni sospesi nella nebbia che avvolge campagna e città atestine.
Ora per la prima volta potremo vedere in una unica mostra le opere del fotografo atestino grazie ad una esposizione antologica organizzata dal Circolo Fotografico Euganeo e il Centro di Cultura La Medusa di Este, che in tre sedi espositive, la ex Pescheria, la sala prove del teatro dei Filodrammatici e la sede di Medusa nel chiostro dell’ex Vescovile, proporrà poeti, maschere, volti, attori e fantasmi del fotografo Autore dell’anno 1996 FIAF, considerato tra i più originali nel panorama della fotografia contemporanea.
In ex Pescheria saranno esposte centoventi foto in bianco e nero, personaggi e paesaggi, archetipi onirici e della letteratura, come la serie dedicata a don Chisciotte o quella dedicata al Paradiso.
Nella sala prove del teatrino di vicolo Mezzaluna troveranno spazio burattini e fantocci creati da Mario per il Magico di San Felice sul Panaro di cui l’artista ha curato per ben undici edizioni, dal 2003 al 2013, la regia, la scenografia e la coreografia dei festosi, interminabili cortei che sfilavano per le vie, tra musiche di fanfara e scoppi di fumogeni. Nell’ultima edizione a seguire il carnevale c’erano oltre 2000 fotografi provenienti da tutta Italia.
Ma l’originalità di questa esposizione sarà la parte dedicata ai personaggi atestini. Volti noti della Este benestante come quelli della contessa Alice Zillo, ritratta davanti la sua villa in via Principe Amedeo, o del benefattore Stocchetti, accanto a quelli del mondo della pittura degli anni ’60 e ‘ 70 rappresentati da Agostino Bellamio e Miro Evarchi. Una sorta di omaggio Lasalandra lo fa anche al piccolo mondo antico degli artigiani espressione di una realtà in estinzione quali il fabbro, il corniciaio o il tappezzerie sul ponte della Porta Vecchia.
Ed infine la Beina ritratta in via Madonnetta dove abitava , in un vecchio buco, insieme ai suoi gatti ed ai suoi cani o nella deserta via Matteotti dove all’alba camminava insieme ai suoi fedeli e piccoli amici. Flash sul passato di una città che non c’è più ma che continua a vivere nel cuore di tutti anche grazie agli scatti di Mario.
Fotografie di Lasalandra sono conservate presso L’International Center di New York (diretto da Cornell Capa, 1986), nella Bibliotèque Nazionale de France (diretta da Jean Cloude Lemagny, 1996), al CSAC di Parma, presso Photography Annual New York e nella collezione Vivial di Praga.
Intervista a Mario Lasalandra a cura di Beatrice Andreose
D. I tuoi scatti richiedono lo stesso lavoro richiesto per il set di un film. C’è la luce e la scenografia..poi per ciascuna di esse c’è anche una storia. Raccontaci come nasce il tuo processo creativo
R. La foto “Paradiso”, ad esempio, nasce guardando i luoghi. Mi trovavo alla casa di riposo di Este, dentro il giardino dello Jappelli, vi entravo di domenica e in quel luogo spesso sognavo. Quel giorno c’erano delle anziane, ho pensato di metter loro le ali prese da un vicino teatrino dei ragazzi e così ho composto la foto. I miei scatti utilizzano poche cose. Sempre della serie Paradiso in una vi è un semplice velo ed una coroncina appesi ad un filo posto sopra una panchina. Poi le colombe bianche che utilizzo spesso nelle mie foto.. La serie dedicata ai fantasmi è recente. Attraverso gli spaventapasseri vedevo i fantasmi…così un giorno ho iniziato a vestirmi di nero e a fotografarmi con l’auto scatto. Quell’ombra sono io.
D. Le tue immagini sono raffinate e poetiche. Infatti oltre ai sognatori hai realizzato anche una serie dedicata ai poeti. Come hai scelto quelle facce?
R. Sono personaggi stravaganti, volti antichi trovati fuori dalla porta di casa, in campagna dove spesso vado a vagabondare e traggo ispirazione, in quelle stanze colme di silenzio.
D. E poi le numerose foto dedicate a don Chisciotte . Una lunga passione.
R. Su don Chisciotte pensavo di fare la sceneggiatura di un film. Allora ho iniziato a fotografare il personaggio. Da un fantoccio di mia costruzione ho preso la testa. Poi un giorno di pioggia sul muro di casa mia è apparsa una macchia di umidità e ne ho fatto lo sfondo, quindi ho aggiunto il mio cavallo a dondolo.
D. Infine parlaci delle foto che ritraggono i personaggi della tua città
R. Da tempo sto lavorando ad una raccolta di figure caratteristiche per le quali da ragazzo ho provato grande suggestione e rispetto; peccato non essermene occupato prima. Nel tempo ho perduto persone straordinarie che porterò per sempre nella memoria con grande nostalgia: don Angelo Venturini, padre spirituale del Collegio Vescovile e divertente burattinaio della domenica sera in Sala dei Battuti. Alfonso Formaglio grande attore caratterista della Filodrammatica Città di Este. La signorina Gianna Accordini maestra d’asilo. Leone Polato poeta e maestro di scuola. Gli avvocati Cicogna e Bellan. I maestri di musica Castelvetri e Zambon. Le Zevi del negozio di giocattoli. Le Paole, quelle dell’osteria tutta in legno di noce e la Sotteride mercerie. Arturo Morosini con le biciclette Bianchi e Dei. I tabaccai Mario Soldà e Gastone Zanco. Pedron con la pasta fresca. La fruttivendola Pici e per finire il gelataio Cioci. Ecco vedete…so di essermi avventurato in un progetto troppo ambizioso, con la speranza di pubblicare un libro nel quale i ricchi, i poveri, gli aristocratici e gli intellettuali vengono ricordati tutti insieme, ciascuno con la propria poesia.
Info e prenotazioni
Stefano, tel. 3389772080
Carlo, tel. 3663505700