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Ambienti Vegetazionali: il Bosco Termofilo

Il Bosco Termofilo

Ambienti Vegetazionali:
il Bosco Termofilo

Il bosco termofilo caratterizzato da Roverella (Quercus pubescens  Wild.), Ornello ( Fraxinus ornus L.) e Carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.) è quello più eterogeneo dei Colli Euganei, e occupa una superficie di quasi 1000 ha, localizzati nei versanti esposti a sud ed est e predilige i suoli calcarei ben soleggiati. Questo è uno dei fattori che nel tempo hanno visto un suo ridimensionamento rispetto alle colture della vite e dell’olivo che hanno le stesse esigenze di suolo ed esposizione, ma che danno più reddito. Il suo sottobosco è molto vario, troviamo infatti arbusti: biancospino, sorbo, viburno, asparago pungente, nespolo, pungitopo, prugnolo, sanguinella, corniolo, rovo e rosa canina; e specie erbacee come campanule, aglio selvatico, colchico, muscari, tamaro e viole.
Può essere associato nelle zone più soleggiate ad elementi della macchia mediterranea come il leccio, l’erica arborea, il corbezzolo ed il cisto a foglie di salvia.Questi boschi forniscono ottimo legname da ardere molto ricercato, ma i  tempi di ceduazione  sono di 20 anni e quindi non danno un reddito nel breve periodo. Oltre al legname, però, si possono ottenere altri prodotti: dalla roverella ,come tutte le querce, si ricava il tannino e le ghiande per l’alimentazione dei maiali; dalle incisioni sulla corteccia dell’orniello si ottiene una linfa che solidificata e polverizzata da origine alla mannite,che ha proprietà lassative; il carpino nero fornisce un legno molto usato in passato per ottenere carbone, infatti nei boschi dove la sua presenza è abbondante troviamo spesso resti di vecchie carbonaie*.
La grande varietà di piante in questo tipo di bosco, fornisce anche tanti altri prodotti ,che soprattutto in passato, venivano raccolti ed usati nella vita quotidiana e nelle tradizioni delle popolazioni dei Colli Euganei, come ad esempio i germogli del pungitopo e dell’asparago selvatico, i fiori medicinali del biancospino o i frutti del nespolo, del rovo e del sorbo.
La ricchezza di questo ambiente, data dalla varietà di specie, permette la vita di molti animali selvatici, che vi trovano molteplici occasioni sia di riparo che di nutrimento.

*Il carbone ricavato dal legno viene comunemente chiamato “carbonella”, e si ottiene dalla combustione di legname senza fiamma.  Si procede in questo modo: nel bosco si ricavano delle piazzole circolari dove si accatasta la legna avendo cura che ci siano pochissimi spazi vuoti ed un cunicolo centrale. Il tutto viene ricoperto di zolle erbose, che formeranno una barriera che impedirà all’ossigeno di entrare. Vengono accesi dei tizzoni ardenti e gettati nel foro centrale e subito tappato, in maniera che si avvii la combustione, ma che la poca presenza di ossigeno impedisca alla legna di prendere fuoco. Il processo di lenta combustione continua per diversi giorni, fino ad eliminare l’acqua contenuta nelle cellule del legno, che molto più leggero verrà messo nei sacchi e portato a valle.

Stefano Formaglio – Guida Naturalistica Parco Colli Euganei