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Annusare la Terra

Annusare la Terra

Lo senti il profumo? Il Calicanto ha risvegliato l’appetito dei primi insetti…
dopo di lui hanno incontrato imbandite corolle di bucaneve,
anemoni, stellarie, dente di cane.

La Terra accoglie i tiepidi coni di luce solare che si insinuano tra i rami degli alberi ancora spogli. L’unione di queste due forze è energia fertile e viva che rianima i boschi per accogliere la primavera! La meravigliosa stagione della rinascita che esprime la grande essenza del “femminile”. Passeggiando tra gli euganei in questi giorni possiamo percepire questo passaggio della “vita”, governato dalle leggi del cambiamento e della trasformazione che accendono ed amplificano i nostri sensi. Ma non solo i nostri, anche quelli di tutti gli animali e piante che popolano i nostri boschi, campagne e città. Non avete mai provato una grandissima gioia nel vedere i primi bombi ed api posarsi nei timidi fiori del sottobosco? E tutto il popolo della terra esce dalle tane per assicurarsi che la primavera abbia fatto visita anche ai nostri Colli! Anche io me ne devo assicurare… ed ecco allora che mi arrampico tra le rocce di Rocca Pendice, dove tra i pentolini muschini e le viole odorose la natura comincia a manifestarsi prorompente. Invidio sempre Kalì, la mia compagna pelosa, per tutte le informazioni che riesce a reperire tramite il suo naso… vorrei poter “vedere” anche io attraverso gli odori, perché la natura stessa comunica moltissimo attraverso segnali olfattivi e chimici. Il mio naso non è molto preparato, ma se presto attenzione, riesco a riconoscere con facilità alcuni profumi… è una questione di allenamento! Il desiderio di poter “annusare” le essenze del bosco non è nato per caso, c’è stato un momento di stupore assoluto per il mio naso nei confronti della Terra. Alcuni anni fa mi trovavo nell’Appennino umbro con alcuni amici che praticavano la raccolta del tartufo.

Annusare la Terra Ph Indrit Nuredini - Colli Euganei

L’unico modo per cercare e trovare un Tuber è quello di avvalersi dell’aiuto di un cane o meglio del suo fiuto! Il nostro amico a quattro zampe annusa il terreno e l’aria ed ognuna delle sue narici percepisce l’odore da una differente direzione; e quando l’aria si trova all’interno del tartufo (proprio così è chiamato il naso del nostro peloso!) entra in contatto con 300 milioni di recettori olfattivi, mentre noi umani ne abbiamo solo 6 milioni. Quindi per noi trovare un tartufo a “naso” è impossibile, ma quando il cane percepisce il Tuber e comincia a scavare sta al cercatore umano fare una cosa che è davvero incredibile: annusare la Terra! Si accarezza il cane e si ferma il suo scavare, ci si accovaccia al suolo, con un mano si afferra un poca di terra dalla buca e la si odora profondamente. Poggiando il naso nel terreno smosso si percepiscono gli aromi che fluttuano in esso… e subito si capisce se si è trovato un tartufo! Non avevo mai annusato la “terra” prima di allora…e mi sono subito chiesta che sentore abbia la mia terra euganea. E perché allora, dato che mi piace moltissimo annusare funghi, fiori ed erbe, non cominciare a scoprire l’odore della terra? E tra le vette di Rocca Pendice le mie mani afferrano una manciata di terra smossa dal passaggio dei cinghiali e scopro che ha un sentore di selvatico e di nocciole. Ed all’improvviso una leggera pioggia comincia a rinfrescarmi e a rompere un’insolita siccità primaverile… arriva qualcosa a coprire il profumo dei fiori, è l’effluvio della terra bagnata! Questo caratteristico odore che proviene dal suolo è dovuto al risveglio di alcuni batteri presenti nel terreno che producono questo sentore particolare. A volte avviene anche un’altra magia tra la terra ed il suolo, si chiama petricore, ed è la risultanza data dalla combinazione dell’odore dei batteri mescolato con gli olii di alcune piante… un profumo che ci riporta all’infanzia ed ai giochi tra le pozzanghere e l’erba. Questi odori naturali e “terreni” attivano le strutture più antiche del nostro cervello e scatenano una reazione emotiva molto intensa! Ogni pezzetto di terra ha un profumo differente, e sarà bellissimo appoggiare il corpo al suolo ed avvicinare il naso alla terra tra l’erba ed il muschio. Adagiarsi al suolo per avere una prospettiva differente, scendere a terra per scoprire cosa si cela nel mondo “più basso”, sostare in quel limbo solido e compatto che ci abbraccia ogni volta che cadiamo. La Terra ci sostiene, ci nutre, ci protegge e soprattutto ci da la vita… dobbiamo imparare a conoscerla più a fondo, ma non per il desiderio di possederla, solo per la meraviglia di scoprirne ogni sfaccettatura. Noi camminiamo nella Terra, non la possediamo…“camminare è il contrario di possedere”.

C’è chi abita il mondo selvatico, come il daino,
e chi lo attraversa soltanto,
come i cacciatori,
gli appassionati di motocross
e gli escursionisti.

Inutile farsi illusioni:
non basta andare a piedi
per lasciarsi
alle spalle Babilonia.

Il mondo selvatico ci è negato,
ma possiamo imparare ad ascoltarlo,
oltre il chiasso dei motori a scoppio,
dei fucili
e degli inni sacri
per la Natura perduta.»

Wu Ming 2

Giada Zandonà