Astraeus hygrometricus
ASTRA HYGROMETRICUS
Sinonimi: Lycoperdon stellatum Scopoli
Carpoforo: da 2-6 cm. inizialmente globoso sferico con una superficie esterna, (esoperidio) dura e coriacea, colore da ocra rossastra al bruno scuro, rugoso, che ben presto si lacera dividendosi in tanti “spicchi triangolari” a forma di stella con il tempo umido, nella parte interna è rivestito da piccole squamette lacerate a forma concentrica con zonatura che sembra un ricamo biancastro su fondo ocra bruno scuro, mentre al centro c’è un corpo globoso di color grigiastro nel fungo giovane, poi verdognola brunastra, che a maturità forma un opercolo dal quale esce la polvere sporale. Con il tempo secco tutte le lacinie o spicchi, si chiudono diventando dure e coriacee, proteggendo così la parte fertile che si trova all’interno, per poi aprirsi ancora con l’umidità.
Gleba: inizialmente bianca poi bruna nerastra a maturità, odore legnoso di muffa, sapore acidulo.
Spore: 9 x 11 micron, subsferiche, verrucose. Sporata: bruno-scuro
Habitat: cresce nei boschi umidi di latifoglia, nel periodo autunnale. Località: Monte delle Basse, Monte Orbieso, Monte Vignola, Monte della Madonna.
Commestibilità: non commestibile, coriaceo.
Osservazioni: questo fungo particolare non viene raccolto e più volte passa inosservato, cresce nei boschi umidi in autunno o nei terreni sabbiosi, si forma già sotto terra, quando fuoriesce è completamente sviluppato, mai singolo ma gregario con più esemplari di varia grandezza. Lo si riconosce subito per la sua forma a stella e soprattutto perché con l’umidità si apre mentre con il tempo secco si chiude, esso viene considerato un barometro naturale per questo suo comportamento.
I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.