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L’autunno dei Colli Euganei nelle Ultime Lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo

 

L'autunno dei Colli Euganei nelle Ultime Jacopo Ortis - Ugo Foscolo

L’autunno dei Colli Euganei
nelle Ultime Lettere di
Jacopo Ortis di Ugo Foscolo

 

L’autunno dei Colli Euganei nelle Ultime Lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo: Vi proponiamo degli estratti tratti dal romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” dove il protagonista ci descrive con stupore e meraviglia il paesaggio dei Colli Euganei nel periodo autunnale.

1 novembre

Che bell’autunno! addio Plutarco! sta sempre chiuso sotto il mio braccio. Sono tre giorni ch’io perdo la mattina a colmare un canestro d’uva e di pesche, ch’io copro di foglie, avviandomi poi lungo il fiumicello, e giunto alla villa, desto una famiglia cantando la canzonetta della vendemmia.“

12 novembre

“Jeri giorno di festa abbiamo con solennità trapiantato i pini delle vicine collinette sul monte rimpetto la chiesa. Mio padre pure tentava di fecondare quello sterile monticello; ma i cipressi ch’esso vi pose non hanno mai potuto allignare, e i pini sono ancor giovinetti.

Assistito io da parecchi lavoratori ho coronato la vetta, onde casca l’acqua, di cinque pioppi, ombreggiando la costa orientale di un folto boschetto che sarà il primo salutato dal Sole quando splendidamente comparirà dalle Cime de’ monti. E jeri appunto il Sole più sereno del solito riscaldava l’aria irrigidita dalla nebbia del morente autunno.

Le villanelle vennero sul mezzodì co’ loro grembiuli di festa intrecciando i giuochi e le danze di canzonette e di brindisi. Tale di esse era la sposa novella, tale la figliuola, e tal altra la innamorata di alcuno de’ lavoratori; e tu sai che i nostri contadini sogliono, allorché si trapianta, convertire la fatica in piacere, credendo per antica tradizione de’ loro avi e bisavi che senza il giolito de’ bicchieri gli alberi non possano mettere salda radice nella terra straniera.”

20 novembre

“Sei o sette giorni addietro s’ è ito in pellegrinaggio. Io ho veduto la natura più bella che mai. Teresa, suo padre, Odoardo, la piccola Isabellina ed io siamo andati a visitare la casa del Petrarca in Arquà. Arquà è discosto, come tu sai, quattro miglia dalla mia casa ; ma per più accorciare il cammino prendemmo la via dell’ erta.

S’apriva appena il più bel giorno d’ autunno. Parea che la notte seguita dalle tenebre e dalle stelle fuggisse dal sole, che uscia nel suo immenso splendore dalle nubi d’oriente, quasi dominatore dell’ universo ; e l’universosorridea.

Le nuvole dorate e dipinte a mille colori salivano su la volta del cielo che tutto sereno mostrava quasi di schiudersi per diffondere sovra i mortali le cure della divinità.

Io salutava a ogni passo la famiglia de’ fiori e dell’ erbe che a poco a poco alzavano il capo chinato dalla brina.

Gli alberi susurrando soavemente, faceano tremolare contro la luce le gocce trasparenti della rugiada; mentre i venti dell’aurora rasciugavano il soverchio umore alle piante.

Avresti udito una solenne armonia spandersi confusamente fra le selve, gli augelli, gli armenti, i fiumi e le fatiche degli uomini; e intanto spirava l’aria profumata delle esalazioni che la terra esultante di piacere mandava dalle valli e da’monti al sole, ministro maggiore della natura.”

Tratto da “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”

 

“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” è considerato il primo romanzo epistolare della letteratura Italiana, scritto da Ugo Foscolo tra il 1802 e il 1803.

Breve Trama

Jacopo Ortis è uno studente universitario padovano che decide di ritirarsi nei Colli Euganei in seguito al Trattato di Campoformio (1797), trattato in cui Napoleone cede Venezia all’Austria. Ortis si sente tradito dagli ideali di patria e si rifugia nei Colli Euganei in solitudine, triste e inconsolabile per la situazione della sua patria ormai schiava degli austriaci. Passa le sue giornate scrivendo al suo amico, Lorenzo Alderoni, passeggiando per i Colli Euganei e visitando la casa del Petrarca.

Qui incontra e s’innamora di Teresa, promessa sposa al ricco Odoardo. Jacopo si reca di nuovo a Padova per studiare e, dopo aver scritto una lettera d’addio a Teresa, si reca a Ferrara, Bologna, Firenze e Milano. Quando Jacopo viene a sapere che Teresa si è sposata, per lui la vita perde di significato. Ritorna nei Colli Euganei, saluta Teresa e poi la madre a Venezia. Jacopo Ortis si uccide con una pugnalata al cuore, tradito dai suoi ideali di patria e di amore.

Ugo Foscolo e i Colli Euganei

Ugo Foscolo si trasferisce nel 1796 nella Villa delle Feriole nei Colli Euganei, per scappare alle persecuzioni dopo la cessione di Napoleone della Serenissima all’Austria, proprio come Jacopo Ortis. I Colli Euganei erano all’epoca luogo di residenza dei nobili veneziani, dove sorgevano meravigliose ville e parchi.

“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” ci regala descrizioni dettagliate e suggestive del territorio euganeo e della meraviglia che provava Foscolo, attraverso il personaggio di Jacopo Ortis, durante le sue passeggiate nei Colli Euganei.

Leggendo il romanzo riscopriamo la rara bellezza dei colli ondulati, dei colori d’autunno e del riflesso del sole sulle nubi che ci regala, ancora oggi, atmosfere uniche e indimenticabili.

 

Chiara Fasolo