Il Birdwatching per Allenare Corpo e la Mente
Il Birdwatching
per allenare Corpo e la Mente
Gli uccelli sono a mio parere degli animali fantastici, la loro capacità di volare e i loro comportamenti hanno sempre suscitato in me molta curiosità e la volontà di approfondire, studiare e riconoscere le caratteristiche delle varie specie. L’osservazione di questi animali nel loro ambiente naturale è un continuo susseguirsi di nuove scoperte perché le specie e gli ambienti sono molteplici e si diversificano ulteriormente in base alla stagione.
Nel corso degli anni gli uccelli sono stati la fonte di ispirazione per miti e leggende, per pittori o per poeti come Umberto Saba, che esprimeva con le parole: “Trattenerti, volessi anche, non posso” il suo sentimento di amore per questi piccoli animali.
Il Birdwatching (da bird “uccello”, e to Watch “guardare”) è il termine inglese per descrivere l’attività di osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale, questo hobby, in Inghilterra, nei paesi nordici e negli Stati Uniti conta milioni di appassionati, detti nello specifico “birdwatchers” ovvero coloro che osservano e identificano le varie specie. In terra anglosassone il Birdwatching è molto diffuso, infatti è una vera e propria attrazione turistica che attira ogni anno persone da ogni luogo e di ogni età, dagli adulti ai bambini, donne e anziani.
In Italia, questa pratica è relativamente recente rispetto ad altri paesi e, nonostante la scarsa attenzione alle problematiche ambientali e da un certo disinteresse verso la conservazione degli uccelli, sono molti i luoghi dove il Birdwatching può essere praticato in modo molto soddisfacente.
Recenti statistiche evidenziano infatti che la nostra penisola è posizionata tra i primi posti in Europa come numero di specie avvistabili (circa 530).
Fatta questa premessa il Birdwatching è un hobby che si può praticare un po’ ovunque nel territorio, io nello specifico mi reco spesso nei Colli Euganei dove le specie di uccelli che si possono osservare nel corso dell’anno superano il centinaio di unità, ma tra queste se ne possono trovare alcune singolari e poco frequenti. Oggigiorno è in crescente aumento un sentimento di sensibilità ecologica che permette di cogliere come gli uccelli siano animali da ammirare nel loro ambiente naturale.
A questo proposito il Birdwatching si propone come un’attività da svolgere da soli o in compagnia all’aria aperta ma, come si può iniziare?
Gli oggetti fondamentali da portare con sé sono 3:
un buon binocolo (o un cannocchiale) un quaderno su cui annotare gli avvistamenti (in alternativa cellulare o iPad) e una buona guida per l’identificazione delle specie più difficili.
Molti però possono chiedersi:
Da dove comincio? Il primo luogo dove si può iniziare a praticare il Birdwatching è… il giardino di casa! Infatti sempre più spesso nei centri cittadini è possibile osservare molte specie che si sono adattate alla presenza dell’uomo e che anzi ne traggono vantaggio rifugiandosi nei parchi e giardini per trovare riparo e cibo. È consigliato dunque iniziare con calma familiarizzando con le varie specie di uccelli che si possono incontrare durante le escursioni, magari in compagnia di una persona esperta o partecipando ad una delle numerose uscite stagionali delle associazioni naturalistiche.
Molto importante è non farsi scoraggiare per la grande varietà di specie presenti e, concentrarsi poco per volta sulle aree vicine alla vostra abitazione, espandendo sempre più l’area di osservazione man mano che acquisterete una buona capacità di identificazione. Fondamentale è tenere presente che gli uccelli non sono animali facili da avvicinare, tendono a nascondersi o a volare lontano specialmente nei Colli Euganei dove sono molte le aree ricoperte da una folta boscaglia. Spesso sarà possibile riconoscere molti uccelli semplicemente osservandone le forme, anche solamente vedendone il portamento senza visionarne i dettagli. Questa capacità però si acquisisce con il tempo e la pratica, perché l’osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale può sembrare semplice e di immediata applicazione, ma in realtà risulta molto utile tenere presente alcune semplici regole che permettano di osservare con “metodo”: esplorare visivamente l’ambiente in modo continuo ad occhio nudo, cercare di posare lo sguardo lontano cercando di avvistare delle sagome in movimento, puntare il binocolo per scoprire di cosa si tratta ed estendere la visione anche a zone che ad occhio nudo non vediamo. Un’identificazione affrettata può portare alla conclusione sbagliata anche con gli uccelli più comuni, per questo motivo è importante ricordare che solo osservando attentamente l’animale si può essere sicuri della sua vera identità. Prendersi il giusto tempo per guardare, ascoltare e studiare il soggetto, permette di non incorrere in errori di identità.
Ascoltare i canti:
Spesso suoni non vocali, come il tipico tambureggiare dei picchi nel tronco oppure l’improvviso involo di un fagiano, possono essere dettagli assai più determinanti del canto o di un verso per la determinazione del volatile che stiamo cercando di osservare. Risulta molto utile conoscere almeno i canti delle specie più comuni per cominciare, perché l’ascolto di un vocalizzo, può aiutare a capire di che specie si tratta. In particolare nei Colli Euganei dove lungo molti percorsi escursionistici il bosco limita il campo visivo, risulta molto vantaggioso avvertire la presenza di un volatile nonostante non lo si riesca a vedere, così da prepararsi in anticipo all’avvistamento ed eventualmente allo scatto di una fotografia. Gli uccelli sono un’importante indicatore dello “stato di salute” in cui si trova un determinato ambiente rispondendo alle modificazioni ambientali con un tangibile aumento o diminuzione delle popolazioni presenti. I Colli Euganei nonostante appaiano completamente circondati dalla pianura coltivata e siano quindi isolati dalla fascia montana, mantengono una fauna tipica degli ambienti forestali prealpini, relativamente ricca e diversificata. Alcune specie, praticamente estinte nella pianura hanno trovato rifugio su questi rilievi, anche in popolazioni rilevanti. Alcune zone dei Colli come ruscelli, pareti rocciose e i vegri incolti rendono questo spazio una vera e propria perla e fulcro di biodiversità da salvaguardare.
Falco pecchiaiolo
Nel periodo compreso tra fine aprile e la prima decade di Maggio non è raro osservare la sagoma di un rapace in volo, il falco pecchiaiolo è una specie migratrice tipica della fascia alpina ed appenninica che nidifica anche se in minor misura anche nei nostri Colli Euganei. Il nome Falco “pecchiaiolo” deriva dal fatto che la sua dieta è prevalentemente entomofaga, con una particolare predilezione per api e vespe.
Strillozzo
Il canto dello strillozzo è piuttosto caratteristico, infatti si manifesta come un cinguettio stridulo e simile a un tintinnio che pian piano aumenta di intensità. Il verso di questo passeriforme ci accompagnerà dall’inizio alla fine dell’estate. Un tempo molto frequente, ha trovato rifugio nei Colli Euganei a causa della progressiva riduzione degli spazi aperti ed incolti nelle campagne circostanti.
Le regole etiche da seguire praticando Birdwatching
L’osservazione di una specie nel suo ambiente naturale potrebbe risultare dannosa per la specie stessa qualora non vengano seguite delle semplici regole per salvaguardare le specie in particolar modo nel periodo riproduttivo.
Mantenere un comportamento adeguato in modo da non compromettere il benessere degli uccelli o di altre specie, specialmente quando si scattano delle fotografie.
• Gli uccelli non dovrebbero accorgersi di noi e quindi dovremmo evitare di farli involare inutilmente. Indossare abiti non troppo sgargianti.
• Evitare l’uso eccessivo di registrazioni o metodi simili per attirare gli uccelli, in particolare modo nel periodo primaverile/estivo.
• Mantenersi sempre ad una certa distanza da probabili siti di nidificazione, per evitare un disturbo ai riproduttori e mettere in pericolo uova e piccoli.
Dario Bacchin