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Il Brodo di Giuggiole

Il Brodo di Giuggiole

La Giuggiola dei Colli Euganei è inserita nell’elenco dei prodotti tradizionali del Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali). Proprio nel nostro territorio infatti, il frutto, ha trovato un luogo ideale in cui crescere e svilupparsi.
Anticamente vi è era la consuetudine nelle famiglie contadini di mettere la frutta matura, ed in particolare le giuggiole, in vasi e poi, per infusione, si otteneva un succo liquoroso che per la sua dolcezza veniva definito “Brodo di Giuggiole”.
Il liquore, a bassa gradazione alcolica,  che oggi si può degustare, deriva dall’infusione naturale delle giuggiole e di altra frutta.
Di colore rosso ha un gusto pieno e dolce, vellutato e molto caratteristico. E’ ottimo come dopo cena, ma anche come digestivo.

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Preparazione
Le giuggiole, mature ed appassite, vengono poste in una pentola e coperte d’acqua. Dopodiché si aggiungono i chicchi d’uva e lo zucchero. Si porta il tutto a bollore e, avendo cura di mescolare di tanto in tanto, si cucina per circa un’ora.
Trascorso il tempo necessario, si aggiungono altri ingredienti (pezzetti di mela e vino), ad esclusione della buccia grattugiata del limone (al fine di non cuocere i principi attivi in essa contenuti), addizionata al brodo di giuggiole solo dopo aver evaporato tutto il vino. A questo punto, il composto assume una consistenza particolare e gelatinosa.
Il brodo di giuggiole va filtrato ed invasato in appositi contenitori precedentemente sterilizzati.

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E’ dalle caratteristiche di questo dolce succo liquoroso che nasce l’espressione “andare un brodo di giuggiole”, ovvero andare in estasi.
Andare in brodo di giuggiole, dunque, è una combinazione di parole usata esclusivamente nel significato figurato di “andare in solluchero, uscire quasi di sé dalla contentezza” ed è frutto di un’alterazione dell’originaria andare in brodo (o broda) di succiole: in questo passaggio le giuggiole, cioè i frutti del giuggiolo, impiegati, fra l’altro, sia in medicina, per decotti contro la tosse, sia in cucina, per marmellate e confetture, hanno preso il posto delle succiole, ovvero delle castagne lessate con la buccia. 
Lo stato di contentezza al quale andare in brodo di giuggiole e andare in brodo (o broda) di succiole fanno riferimento sembra, in definitiva, doversi collegare alla bontà dei frutti menzionati. Prendendo, poi, spunto dalla diversità delle preparazioni nelle quali vengono impiegate le giuggiole e le succiole.