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Castelli e Roccaforti del Medioevo Euganeo

Castelli e Roccaforti
del Medioevo Euganeo

Sono stati censiti circa una settantina di castelli, roccaforti e torri nei rilievi euganei
e possiamo conoscere il rilievo di siti oggi scomparsi anche attraverso i riferimenti
nelle liriche di trovatori che frequentavano le corti, celebrando i
castelli e le virtù di donne di corte e principesse

Quanti sono i siti fortificati nei Colli Euganei durante il Medioevo? La tradizione storiografica ci ha tramandato (da parte di autori del XVIII e XIX secolo come Isidoro Alessi, Gaetano Nuvolato, Andrea Gloria) un elenco di località riferibili a vestigia del periodo medievale, supportata anche dalla sopravvivenza nella toponomastica di termini come Casteàro, Casteòn, Monte Castello (come ad esempio a Montegrotto, Monte Ricco, Calaone ed Arquà. Proprio quest’ultimo è il più antico dei castelli euganei, documentato almeno dal 985). Quali di questi siti sono riferibili all’evidenza archeologica, più o meno articolata, di fortificazioni militari o da porre in relazione con i centri del potere e di controllo del territorio tra XI e XIII secolo? E quali evidenze sono sopravvissute oggi in sito?
Castello di Este - Colli Euganei

Si ritiene che la presenza diffusa di strutture fortificate nel comprensorio euganeo sia sintomo di un processo di “formazione della geografia del potere in ambito feudale”, uno “strumento materiale dell’organizzazione del potere delle signorie locali, come mezzo di strutturazione economica” e perciò guardiamo ad essi “… come luogo archeologico in cui verificare i processi di trasformazione degli insediamenti rurali” (Calaon 2005, p. 93). Dunque si tratta di un’espressione forte e molto caratteristica del nuovo assetto sociale ed economico del nostro territorio, la cui definizione esula dal senso strettamente militare a cui generalmente si collega la definizione di ‘castello’.
Castello di San Martino della Vaneza - Colli Euganei
Possiamo cogliere il rilievo di siti oggi scomparsi anche attraverso i riferimenti inclusi nelle liriche di trovatori che nel XIII secolo frequentavano le corti di Este e Calaone, celebrando i castelli di questi luoghi e le virtù di Beatrice e Donna Giovanna, principesse d’Este. Gli studi più recenti condotti sull’incastellamento euganeo hanno incrociato le fonti storiche di approccio più tradizionale (esame della toponomastica, studio su resoconti e documenti d’archivio, tra cui elenchi di possedimenti e cartografie antiche) alle indagini archeologiche (scavi, ricognizioni sui luoghi, fotointerpretazione aerea e prospezioni di superficie). Attingendo alle ricerche archeologiche sulla topografia medievale dei Colli Euganei realizzate da Calaon (Calaon 2001, Calaon 2005) e da Brogiolo, Barausse, Favilli (Barausse, Favilli 2017) possiamo affermare che ad oggi sono stati censiti circa una settantina di castelli, roccaforti e torri (distribuiti tra rilievi collinari e pianura sottostante).
Tra questi spiccano gli unici due esempi di castelli di lunga tradizione (dall’epoca tardoantica e altomedievale) sorti in contesto urbano, ovvero Este e Monselice. In tali casi, il castello è il fulcro non solo dell’insediamento ma anche di un sistema difensivo articolato in torri e altre presenze fortificate ‘satellite’, poste a controllo di punti strategici per la viabilità (terrestre e d’acqua) e dei punti di accesso. Ad esempio, a Este per il periodo considerato (XI-XIII secolo) sono note anche la località Rocca Ponte della Torre (struttura tuttora in sito) e Motta d’Este, cui si aggiungono i centri circumvicini di Calaone e Baone (fig. 1)

Sintesi cartografica dell'area dei Colli Euganei, con ubicazione dei principali siti fortificati censiti e indicazione delle località e dei contesti citati (elaborazione grafica di C. Maratini. Immagine e contenuti rielaborati dalla fig. 3 in Calaon 2005, p.
Se è affascinante riscoprire l’esistenza di siti legati alla presenza di castelli o di fortificazioni minori tra le falde collinari, ancora più avvincente è interpretarli in relazione al quadro delle dinamiche storiche che videro la loro costruzione e successivamente la distruzione (o l’abbandono) all’epoca di Ezzelino e della conquista scaligera. Bisogna premettere che il quadro insediativo nelle fasi precedenti era ben differente: i centri maggiori per l’epoca romana (Ateste/Este, Fons Aponi/ Abano e Montegrotto) sorgevano in pianura, alle pendici dei colli. Alla rete viaria principale, che correva sulle strade consolari (verso Padova e Bologna o in direzione Montagnana e Verona) si affiancava la navigazione lungo il corso dell’Adige antico e la rete idrografica minore. Dal punto di vista del popolamento dei luoghi, il passaggio all’epoca tardoantica e altomedievale è scandito da una netta cesura; pensiamo ad esempio alla profonda trasformazione all’assetto geoambientale che seguì l’avulsione dell’Adige, con profonde conseguenze nel più ampio comprensorio.

Castello di Monselice - Colli Euganei
Sebbene i villaggi, le chiese e gli insediamenti fortificati del periodo medievale ci siano noti prevalentemente dalle fonti scritte, si conosce in realtà ancora poco della viabilità e degli insediamenti altomedievali euganei. Soprattutto nel caso di contesti meno conservati o poco noti, oltre all’evidenza di elementi strutturali o di creste affioranti da edifici in rovina (ad esempio Montagnon a Montegrotto e Monte Cinto), l’integrazione con le tracce da fotointerpretazione ha permesso di riconoscere siti o resti di strutture fortificate sulle sommità collinari (Monte Castello di Calaone, Monte Castello sul Monte Ricco, Monte Murale, Castelrotto sul Monte Viale) o presso le “motte” di pianura (Mottesella di Lozzo Atestino) Un sistema difensivo incentrato sul castello, come quello di Este, comprendeva dunque anche altre presenze fortificate assai varie (fig. 1). Il castello di Calaone (Monte Castello, ultimo quarto del X secolo) si presenta del tutto differente da quello sul Monte Cero, più tardo (prima metà del XIII secolo); furono distrutti entrambi nel 1293.

Castello di Valbona - Colli Euganei
Se il primo è incardinato sull’integrazione tra castello e insediamento, il secondo è totalmente assorbito dalla funzione di controllo militare. Alla medesima tipologia si avvicina il sito sul Monte Murale, individuato grazie alla lettura delle anomalie al suolo (risultanti dai resti delle strutture sepolte) sulle foto aeree storiche. A questi si aggiungono altri siti, dei quali non abbiamo alcuna evidenza. Possiamo conoscerne l’esistenza da riscontri documentari. In alcuni casi è persino possibile ipotizzarne l’aspetto. Gli studi infatti attribuiscono particolare attendibilità all’incisione Antiqui Agri Patavini Corographia (I. Ruffoni, 1678); si ritiene che questa mappa derivi da una pergamena di Francesco Squarcione realizzata nel 1465. Nella sua schematicità, il disegno introduce elementi fortemente caratterizzanti per rappresentare in modo realistico i castelli: ciò si può facilmente verificare per i siti noti e ben conservati di Este, Rocca del Ponte della Torre, Valbona, San Martino della Vaneza, Monselice. Nella lettura proposta da D. Calaon (Calaon 2001, cfr. anche Settia 2005, pp. 130-133, 136), possiamo desumere alcune interessanti informazioni sull’aspetto strutturale delle fortificazioni di Bastia di Rovolon, castello di Vo’ (una torre a due piani circondata da un fossato) e Rocca di Buso (una torre con una muraglia in direzione di Este, ubicata nei pressi di Ca’ Barbaro), località oggi prive di resti. Come si è visto, l’incastellamento caratterizza il Medioevo euganeo raggiungendo un’alta concentrazione nei secoli XI-XIII, con un’ampia casistica di ‘castelli’: dalle strutture più modeste ai siti fortificati di maggiore importanza.

Rocca Ponte della Torre - Colli Euganei

Bibliografia

Barausse, Favilli 2017 = G. Barausse, F. Favilli, Paesaggi storici tra Colli Euganei e Bacchiglione, in Brogiolo G. P. (a cura di), Este, l’Adige e i Colli Euganei. Storie di paesaggi, Mantova 2017, pp. 155-186.

Calaon 2001 = D. Calaon, Incastellamento nei Colli Euganei: progetto di ricerca e risultati preliminari, in Terra D’Este. Rivista di storia e cultura 11 (2001), n. 21, pp. 127-158.

Calaon 2005 = D. Calaon, I castelli dei Colli Euganei tra fonti scritte e archeologia, in Brogiolo G.P., Possenti E., Castelli del Veneto tra archeologia e fonti scritte: atti del convegno (Vittorio Veneto, Ceneda, settembre 2003), Mantova 2005, pp. 93-116.

Settia 2005 = A. Settia, Castelli euganei, in Selmin F. (a cura di), I Colli Euganei, pp. 117-139.

Chiara Maratini