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Come Determinare i Funghi a Lamelle

Come determinare i Funghi a lamelle

Chi ama la natura, chi si avvicina ad essa per conoscerla, nutre nel suo intimo il vivo desiderio di conoscere ciò che incontra durante le sue escursioni, cioè vorrebbe imparare a chiamare per nome gli alberi, gli arbusti, i fiori e soprattutto i funghi ed è veramente una gioia conoscere per “nome” e “cognome” a colpo d’occhio i funghi che incontriamo ed io vi assicuro che è una meta che si può raggiungere, almeno per buona parte dei funghi che animano con la loro presenza il bosco, per gli altri ovviamente c’è bisogno di un’indagine più approfondita per determinarli. Gli elementi necessari per arrivare a questo, cioè determinare i funghi a colpo d’occhio sono due, la passione e la costanza, conosco persone che hanno dedicato tutta la loro vita alla micologia e ne sono tuttora innamorate più che mai. Se vogliamo dedicarci allo studio e alla ricerca, ogni buon testo specialistico ci può dare un aiuto. Personalmente i funghi che più mi appassionano appartengono alla famiglia delle Agaricaceae (che sono i funghi a lamelle) ed è appunto di questo che intendo parlarvi. Il primo passo per imparare a conoscere i funghi a lamelle è il seguente, innanzitutto almeno all’inizio della nostra esperienza micologica sarebbe bene avere uno schema, che ci presenti quali sono i funghi eterogenei ed omogenei e a quali generi appartengono i funghi aventi la parte imeniale (cioè le lamelle) di un determinato colore. La differenza fra un fungo eterogeneo e uno omogeneo è la seguente : i funghi eterogenei hanno il gambo che si separa nettamente dal cappello, i generi eterogenei sono i seguenti : Amanita, Lepiota, Volvaria, Pluteus, Coprinus, Psathyrella ecc.

I Funghi - Eterogenei

I funghi omogenei al contrario formano un blocco unico gambo-cappello, i generi appartenenti a questo gruppo sono molti, presenterò i più noti : Russule, Lattari, Tricholomi, Clitocybi, Entolomi, Cortinari, Hypholomi, Gomphidi, Hebelomi, Inocybi ecc. ecc.

I Funghi - Omogenei

Il secondo passo da fare è quello di vedere di quale colore sono le lamelle, ci sono funghi a lamelle bianche LEUCOSPOREI, a lamelle rosa RHODOSPOREI, a lamelle porpora o violacee IANTINOSPOREI, a lamelle ocra OCROSPOREI, e a lamelle nere MELANOSPOREI. Una volta visto il colore delle lamelle si può conoscere con lo schema quali sono i generi che appartengono a quel gruppo, a questo punto si passa ad analizzare i caratteri morfologici del carpoforo, es. si guarda se c’è la volva, l’anello, la cortina, oppure se mancano questi caratteri, si considera qual’è la consistenza della carne (le Russule e i Lattari hanno consistenza gessosa) oppure se il fungo alla rottura secerne latice (Lattari), se sono vischiosi, oppure igrofani, (che assorbono acqua) poi si analizza la forma del cappello, la forma del gambo, l’attaccatura delle lamelle al gambo ecc. Come vedete si va per eliminazione, (naturalmente ci vogliono dei testi specialistici e degli schemi adatti) ecco qui l’importanza di appartenere ad un gruppo micologico che ci può fornire il necessario, la perseveranza poi farà il resto. Una volta che si è riusciti a trovare il genere al quale appartiene il fungo che stiamo determinando abbiamo trovato il “cognome”, ora, bisogna trovare il “nome” e in questo ci aiutano le foto dei testi di micologia con le loro descrizioni, importante è anche prendere nota dell’habitat dove sono stati trovati i funghi, perché questo aiuta molto nella determinazione, anzi sarebbe indicato durante le nostre escursioni prendere degli appunti su un blocco notes dell’habitat, dell’altitudine ecc. All’inizio può sembrare difficile, ma poi con il tempo ci accorgiamo che diventa tutto più facile e non ci sarà più bisogno di schemi e di altre cose perché gli avremo impressi nella memoria, è chiaro però che si saranno sempre delle specie difficili da determinare e quì ci sarà bisogno dello specialista che userà le prove strumentali: esami microscopici, reazione della carne del fungo ai reagenti chimici, ecc. L’importanza per l’appassionato è arrivare ad avere quella conoscenza che gli consentirà sempre e comunque di poter sapere se i “frutti del bosco” che incontra o gli vengono presentati sono commestibili o no, questo in linea di massima si potrà acquisire, per i casi incerti è ovvio che la regola valida è quella: NEL DUBBIO ASTIENITI. Spero che questa carrellata, certamente incompleta vi aiuti a capire che non è impossibile, se lo vogliamo, arrivare a conoscere per “nome e cognome” questi organismi particolari che tanto ci affascinano e che all’inizio per i profani sembrano tutti uguali.

I Funghi, in (a cura di) Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello, I Funghi dei Colli Euganei, 2012, p. 20.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.