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Conca di navigazione

Conca di Navigazione Battaglia Terme

Conca di Navigazione
Battaglia Terme

L’esigenza di aprire una via breve verso il mare, per agevolare i commerci fluviali di cui Battaglia era centro, viene presa in esame nel 1900 dalla Commissione Ministeriale presieduta dall’ingegnere Leone Romanin Jacur che propone la costruzione di una conca con tre crateri. Nel 1917, l’ingegnere Umberto Lunghini del La Genio civile di Padova, su incarico del Magistrato alle Acque, elabora un progetto davvero geniale che prevede soluzioni originali e innovative. La Conca di Navigazione è uno straordinario monumento di ingegneria idraulica che, consentendo di superare un dislivello massimo superiore ai sette metri, collega il canale di Battaglia, ovvero il territorio padovano ed euganeo, con il Rialto-Vigenzone, cioè con il mare.
La conca avrà un unico cratere; il movimento delle porte a monte e a valle avverrà con la sola pressione dell’acqua mediante valvole ad aria compressa; le porte stesse, anzichè gravare con il loro peso sul cardine inferiore saranno sospese mediante dispositivi con cuscinetti a sfere. Il progetto viene approvato e i lavori sono affidati a tre società diverse: il Consorzio Regionale Veneto per i lavori di scavo, la Società Anonima Ferrobeton di Roma per la costruzione in calcestruzzo, e le Officine di Battaglia per le parti metalliche. Lo stesso Lunghini, unitamente all’ingegnere capo del Genio, dirge i lavori che, iniziati il primo settembre 1919, sono consegnati il 29 febbraio 1923, nonostante qualche momento di crisi come la piena del 1921 e le agitazioni operaie. L’opera, completata dallo scavo di due ampi mandracchi a monte e a valle per permettere la sosta dei natanti, viene solennemente inaugurata il primo giugno 1923 da Benito Mussolini, salito a bordo di un burchio impavesato per l’occasione e circondato da altre imbarcazioni della Canottieri e della Rari Nantes di Padova. La conca, costruita per imbarcazioni non superiori alle 300 tonnellate, misura 40 metri di lunghezza, 7,20 di larghezza e 10,40 di altezza. Le due porte a monte sono alte 6,10 metri e pesano quattro tonnellate; quelle a valle sono alte 10,60 metri e pesano 30 tonnellate.
Il nuovo manufatto determina per qualche decennio un rapido aumento dei trasporti fluviali, soprattutto di trachite, ma la concorrenza con i trasporti su ferrovia e su strada è spietata. Durante gli anni Sessanta la conca smette di funzionare. Dopo quasi un trentennio di malinconico abbandono, alla fine del secolo scorso la Regione Veneto approva la realizzazione di un progetto di recupero. Il 21 marzo 1998 la Conca, completamente restaurata e perfettamente funzionante, viene reinaugurata.