Chiodini

Armillaria Mellea

N.V. Famigliola buona – Chiodini
Ciodini de rubina

Cappello:  4-10  (12)  cm.  arrotondato  convesso  da  giovane,  piano  e  depresso  da  adulto,  porta  un  largo umbone, il colore varia a seconda delle piante su cui vive, va dal giallo, al grigiastro, rossiccio, verdastro, bruno-olivastro, sempre ricoperto da piccole squamette anche irte e pelose, più fitte al centro, poi caduche, margine involuto sottile, leggermente striato.
Lamelle:  bianche  con  riflessi  giallo-rosati,  a maturazione  si macchiano di bruno-rossastro, poco larghe, annesse al gambo con dentino.
Gambo:  6-12  x  1-3  cm.  cilindrico  a  volte  squamoso  concolore  al  cappello,  porta  sempre  un  anellino (armilla) bianco, ampio e striato con merlettatura ocracea. La base è ingrossata e connata a numerosi altri esemplari.
Carne: bianca, nel gambo fibrosa, odore buono fungino, sapore amarognolo acidulo.
Spore: 7-9 x 5-6 micron, ellittiche, bianche. Sporata: bianca.
Habitat: sui Colli cresce cespitoso su quasi tutti i tipi di piante.
Commestibilità: commestibile buono, da consumare ben cotto, usare soltanto esemplari giovani.
Osservazioni: E’ il classico esempio del fungo parassita, il cui micelio si instaura in piante vive e dopo la loro morte continua la sua vita da saprofita fino alla completa distruzione della sostanza organica. E’ uno dei funghi più conosciuti che può crescere anche con esemplari singoli apparentemente sviluppati sul terreno, questo avviene nei boschi di “Robinia”, ma sopratutto in boschi di conifera in montagna, questo fatto da modo a cercatori inesperti di raccogliere assieme ai chiodini un fungo velenoso mortale, cioè il Cortinarius speciosissimus, questo errore fatale ha causato recentemente la morte di alcune persone. Altri funghi con il quale  può  essere  scambiato,  anche  se  non  si  corrono  rischi  mortali  sono :  Hypholoma  fasciculare  e Hypholoma sublateritium chiamati anche Falso chiodino, che sono leggermente tossici. Da ricordare che il
Chiodino se non è ben cotto può causare disturbi gastroenterici, è consigliata la pre-bollitura . In autunno quando c’è la fungata del chiodino si riversano centinaia di persone nei Colli portando danni al bosco col loro calpestio, perchè è il calpestio nell’ecosistema dei funghi che porta alla loro estinzione, non la raccolta.

I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.