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Gallina a Chi? Il lungo viaggio di un pennuto

Gallina Padovana

Da Poznan nella lontana Polonia allo Studio Patavino,
il lungo viaggio di un singolare pennuto!

Può un gallinaceo della bassa corte aspirare a dei buoni quarti di nobiltà supportati da un portamento fiero e impettito? Certo che può, perlomeno nel caso della gallina padovana, la gallina imberrettata da un gran ciuffo di piume quanto mai vezzoso e attraente. Pennuto non autoctono, la gallina sarebbe arrivata a Padova, che viveva il suo pieno sviluppo economico e intellettuale grazie all’Università  nel corso del 1300, proveniente dalla lontana Polonia, “accompagnata” da Giovanni Dondi dell’Orologio, medico e astronomo, della stessa nobile famiglia cui si deve lo splendido orologio che ancora oggi dalla sua torre rende magnifica Piazza dei Signori nel cuore di Padova. Giovanni Dondi frequentava la corte polacca, percorreva la via dell’ambra proveniente da Poznan, veniva a contatto con realtà estranee e così probabilmente si è imbattuto nella gallina piumata ed ha deciso di portarla nella sua Padova. Del prezioso pennuto troviamo traccia ormai stabile due secoli più tardi negli scritti si un altro medico padovano famoso, Bernardino Scardeone, che collocava a Polverara, un “vicus” (villaggio) di Piove di Sacco il luogo di elezione di galline particolarmente sviluppate e dal capo piumato. Qualcuno sostiene che sono varietà affini, mentre la storia si complica se si pensa che una tradizione vuole che alcuni studenti polacchi si sarebbero portati da casa delle uova fecondate e le avrebbero fatte schiudere avventurosamente a Padova, dando vita ad una razza, ora recuperata dal rischio di estinzione e di cui un esemplare viene omaggiato dagli studenti al Magnifico Rettore dell’Ateneo Patavino come uno dei simboli da conservare del glorioso Studio cittadino.

Riccardo Monaco