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Gemma Bellotto Una Semplice Carezza di Vita

Gemma Bellotto

Gemma Bellotto,
Una Semplice Carezza di Vita

Uno scrigno dei ricordi, una poesia che abbraccia il passato e lo fa rivivere, parole e versi che evocano intime emozioni, di stati d’animo, d’amore e di bellezza. Un’impronta poetica intensa e sensibile quella di Gemma Bellotto, scrittrice e poetessa di Cortelà di Vo’.
Attraverso le sue opere, intrise di spontaneità e freschezza, ritroviamo l’amore e l’incanto per le cose semplici, per la natura come metafora della vita. Una poetica che da piccole situazioni quotidiane, da stati d’animo fugaci si allarga nell’universo umano e sociale.
Le sue raccolte di racconti dipanano momenti della sua vita, paesaggi agresti e tradizioni dei Colli Euganei: Gemma ci prende per mano e ci accompagna a scoprire la gioia di un bambino davanti ad “un goto de neve”, conosciamo le mani che lavorano la terra e fanno piangere la vite, quelle mani che ti carezzano il viso e lasciano perenni ricordi. La sua poesia è strettamente legata all’ambiente che la circonda, infatti, nel 1999 vince il Primo Premio Nazionale Poesie sul Vino di Cocconato d’Asti (prima edizione dedicata ai poeti delle Città del vino) con il componimento “Va, mio padre…”. La tradizione vitivinicola di Vo’ ha conquistato l’autrice sin da piccolissima che ha conosciuto, oltre alla tradizionale vendemmia “fatta in casa”, le prime edizioni della Festa dell’uva: «Da pìcola, quando i me portava a la Festa dell’uva, mi a vardava incuriosìa pi de tuto de i costumi da contadinèa che vestìa le tose e dentro de mi a sognava de poder portarlo anca mi un dì come lore. Fin che xe rivà anca el me turno. I organizaturi ne dava in pristio on bel tòco de tela col fondo nero stanpà a fioriti, par farse la còtola longa fin a i piè. Po’ ghe gera da farse la traverseta, na bea camiseta bianca e on sialeto sora le spae, on bel par de socoiti bianchi de legno, col taco alto ai piè. E via che se gera pronte par la sfilata e par guarnire el caro come se ogni tosa fusse on bel fiore da inprofumare sta Festa».Copertina libro ODORE-DI-MOSTO
Gemma racconta le tradizioni e le cultura del territorio euganeo, recuperando un passato fatto di proverbi e di vita regolata secondo i moti della natura, un  passato di bellezza che è anche il nostro presente: «Non c’è che da guardarsi attorno e trovare un attimo del nostro tempo prezioso, per poter contemplare il tutto. Perché anche osservando il cielo che abbiamo tutto il giorno su di noi, possiamo addolcire l’anima. O tuffando gli occhi nell’erba del prato al di là della strada, possiamo pensare ai nuovi germogli, che crescono per noi, di giorno in giorno, per dare vita alla vita, vestendo il nostro animo di verde rinnovata speranza, grati di questa nostra esistenza».

Giada Zandonà