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Geologia dei Monticelli di Due Carrare

Due Carrare - Colli Euganei

Geologia dei Monticelli
di Due Carrare

I tre Colli di Carrara rappresentano la parte emergente di corpi eruttivi,
probabilmente di cospicue dimensioni, sepolti dai sedimenti alluvionali
depositatisi nelle divagazioni dei grandi fiumi veneti quando
il mare si era ritirato dalla zona euganea

Il Colle di Carrara, il Monticello e il Pigozzo sono minuscoli rilievi del territorio di Due Carrare, tutti e tre costituiti da rocce vulcaniche effusive.
È singolare il fatto che ogni singolo rilievo presenti rocce di composizione molto diverse, anche se tutte appartenenti al ciclo vulcanico differenziato di età oligocenica inferiore – circa 33 milioni di anni dal presente – che ha originato i Colli Euganei. È quindi evidente che i tre colli, benché completamente isolati nella pianura di origine alluvionale, appartengono geologicamente al distretto vulcanico degli Euganei. I tre rilievi in discorso rappresentano perciò la parte emergente di corpi eruttivi, probabilmente di cospicue dimensioni, sepolti dai sedimenti alluvionali – sabbie, limi e ghiaie – depositatisi nelle divagazioni dei grandi fiumi veneti in tempi geologici recenti, quando il mare si era ritirato dalla zona euganea.
Vediamo in dettaglio la costituzione geologica di questi singolari monticelli.

Ritratto del Conte Nicolò dal Rio - Colli Euganei

Il Colle di Carrara, posto nel centro dell’omonimo paese, ha subito pesanti manomissioni da parte dell’uomo in varie epoche e pertanto la sua altezza originaria può solo essere presunta in circa una ventina di metri. Il corpo eruttivo è costituito da trachite con evidenti cristalli chiari di feldspato. La natura di questa roccia era già stata individuata dal famoso geologo padovano Nicolò da Rio nel 1791.
In tale data infatti lesse una memoria all’Accademia Patavina dal titolo Memoria orittologica sul Colle di Carrara, successivamente pubblicata. Nicolò da Rio apparteneva ad una nobile famiglia padovana, proprietaria di fondi agrari nel territorio di Carrara. Lo studio geologico del Colle di Carrara fu uno dei primi lavori del da Rio, i cui studi successivi risulteranno fondamentali per le conoscenze geologiche sui Colli Euganei. Nello studio giovanile del Colle di Carrara alcune tesi del naturalista padovano risulteranno insostenibili alla luce di teorie più moderne, tuttavia gli va riconosciuto il merito, non facile per la sua epoca, di aver correttamente interpretato la natura vulcanica del colle e di averne descritto correttamente la petrografia.


Campioni di riolite del Pigozzo (a sinistra la forma vetrosa chiamata perlite)
Campione di latite del Monticello, con la lente si vedono pirosseni e anfiboli
Trachite del Colle di Carrara. Si notino i cristalli di feldspato e plagiclasio.
Calcedonio mammellonare rinvenuto tra le rioliti del Pigozzo

Il Monticello è un colle alto 21 metri, posto a circa 1,5 km a NW di Carrara San Giorgio, difronte al gruppo del Monte Ceva. Curiosamente, al contrario degli altri due rilievi carraresi, il Monticello non è mai stato oggetto di studi geologici particolari, ma non è sfuggito all’attività estrattiva, anche se la cava principale è di modeste dimensioni. La roccia che lo costituisce, la latite, è una roccia lavica di colore grigio scuro o nerastro, con piccoli cristalli di feldspato e abbondanti cristalli prismatici neri lucenti di anfiboli e pirosseni (ben visibili con la lente a 5x, ma in qualche litologia anche a occhio nudo).

Monticello - Colli Euganei

Il colle del Pigozzo è stato praticamente spianato al fine di costruire, nel 1736 la bella chiesetta dedicata a Santa Maria del Pigozzo, protettrice dei barcari. Successivamente vi furono altre pesanti manomissioni, ma fortunatamente nel piccolo piazzale antistante all’oratorio affiora la roccia madre ed è quindi possibile fare alcune valutazioni geologiche. Del resto il Colle del Pigozzo è stato oggetto in passato di numerosi studi geologici. Le rocce affioranti sono rioliti, rocce costituite prevalentemente da silice microcristallina, di colore chiaro o marroncino chiaro; si riscontrano anche varietà vetrose traslucide verdoline, che si frantumano facilmente; questo litotipo corrisponde alla perlite. Tra queste rocce un appassionato mineralogista di Due Carrare, il dr. Bruno Simoni, rinvenne un magnifico campione di calcedonio mammellonare, di cui riporto la fotografia. È interessante comprendere quali sono i rapporti genetici tra i tre rilievi isolati e l’acrocoro euganeo.Dal punto di vista petrografico il Colle di Carrara può essere associato al Monte Lispida, da cui dista circa 4,5 in direzione WSW. Tale collegamento del resto era già stato intuito dal da Rio. Il Monticello ricade nell’ambito del grande complesso latitico del gruppo del monte Ceva, da cui dista appena un chilometro. Il Pigozzo, infine, rappresenta chiaramente uno sperone del Colle del Cataio, da cui è stato isolato dallo scavo del canale Battaglia nel XIV secolo e, successivamente, da ulteriori interventi idraulici e stradali.

Canale di Battaglia - Colli Euganei

Franco Colombara