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Giardino Castello San Pelagio

Giardino Castello di San Pelagio

Giardino e Castello di San Pelagio

 

Il Parco, un incantevole giardino storico

Il giardino storico del Castello è un luogo incantevole tutto da vivere e visitare, passeggiando tra le rose e i suoi labirinti.
Dal 1970 il parco è stato oggetto di un accurato restauro con il censimento di tutte le specie botaniche tutt’ora presenti; i due giardini della villa, nelle loro differenti tipologie, sono stati arricchiti di nuove piante e soprattutto di migliaia di rose che, specie a maggio, ne fanno un grande spettacolo! Tra le piante più antiche una Lagestroemia Indica del 1700, un Populus Alba del 1800 e molti Carpinus betulus centenari. Nel 2000 è stato creato un labirinto verde di 1200 mq, per raccontare il mito del volo di Icaro, senza dimenticare la funzione dei labirinti delle ville venete. Nel 2007 è sorto un secondo labirinto per sottolineare il concetto dannunziano di “doppio”.


Labirinto Minotauro

Il labirinto,”scarabocchio di dio”, simbolo antico e ancestrale, rievoca il Minotauro di Cnosso, …Un viaggio nel mistero e nella sacralità attraverso un ideogramma tra i più ricorrenti già dalla notte dei tempi.Al Minotauro, che si trova al centro del labirinto, si arriva dopo molti errori. Nel percorso si incontra Arianna che si dondola sull’altalena carica dei suoi simboli (gomitolo, costellazione, lacrime). Si incontra anche un piccolo aereo da turismo, forse per un moderno Icaro… Un ponticello ed ecco Teseo sulla nave, offre uno spunto di riflessione sulle vicende del  suo mito e di quelle tragiche di suo padre Egeo.Il labirinto di San Pelagio ha una duplice valenza: da un lato ricorda i maliziosi labirinti delle ville venete, luoghi di svaghi e di giochi amorosi, dall’altro cita quello mitologico di Cnosso legato al mito di Icaro e quindi alla storia del volo umano, leit motiv del castello di San Pelagio.

Labirinto del Minotauro


Labirinto degli Specchi

Un labirinto univiario, senza vicoli ciechi.  “Forse che sì, forse che no” è un misterioso motto che. Francesco II Gonzaga, duca di Mantova aveva fatto iscrivere in un labirinto dipinto sul soffitto del suo palazzo. Avrebbe tratto il motto da una “frottola amorosa” che è una composizione polifonica vocale, di origine popolare. Lo stesso motto piacque qualche secolo dopo a D’Annunzio; tanto che Forse che sì, forse che no divenne il titolo del suo «romanzo di passione mortale», pubblicato nel 1908. Ecco allora il “nostro” labirinto dedicato a Gabriele d’Annunzio; al centro un gioco di specchi allude al concetto di “doppio” e crea un senso di straniamento. Sempre al centro un alberello di Sambuco allude a miti e leggende piene di poesia.

Labirinto degli Specchi

Orari di apertura
Da marzo a novembre: mercoledì e giovedì 9.00-13.00
Venerdì e sabato 9.00-13.00 e 14.30-18.30
Domenica e festivi 10.00-19.00
Da dicembre a febbraio domeniche  10.00 – 17.00

In altri orarari e giorni Museo e Parco sono aperti solo per gruppi (minimo 25 persone), prenotando all´indirizzo email info@museodellaria.it

Giardino Castello di San Pelagio
Via San Pelagio, 34
Due Carrare (Pd)
Tel. 049 91 25 008
info@castellodisanpelagio.it