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Pipistrelli il Silenzioso Popolo della Notte

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli Euganei

Pipistrelli il Silenzioso Popolo della Notte

“…Non su penne si librano, ma su trasparenti ali; e quando tentano di parlare emettono una voce sottile sproporzionata al corpo, lamentandosi con sommessi squittii. In luoghi coperti, non nei boschi abitano; e detestando la luce di notte volano, il nome prendendo dall’ora vespertina.” Ovidio “Metamorfosi” (43 a.C. – 18 d.C.)

Che i pipistrelli siano animali un po’ strani è ben noto a tutti; spesso sono stati considerati messaggeri di oscuri esseri diabolici e nell’ambito di tenebrose leggende gli spiriti del male ne assumono le sembianze, così, mentre gli angeli portano ali di colomba il diavolo nell’iconografia classica è dotato di quelle del pipistrello. Inoltre alcuni aspetti della loro dieta, come la reale capacità di alcune specie di nutrirsi di sangue umano, sono stati spesso enfatizzati assimilando questi innocui animali al Dracula di transilvana origine. Certamente un bagaglio di false teorie piuttosto ingombrante per questi piccoli mammiferi, che ha dato vita a leggende e luoghi comuni privi di ogni fondamento.
La conquista dell’ambiente aereo da parte dei pipistrelli è avvenuta probabilmente già all’epoca dei dinosauri, quando alcune forme primitive di mammiferi insettivori si sono evolute in alcune creature rimaste pressoché immutate nel corso dei millenni. La trasformazione degli arti anteriori in ali ha seguito una strada differente rispetto a quella intrapresa dagli uccelli, con l’allungamento spropositato delle falangi e l’espansione della pelle tra le dita, a formare una delicatissima ed elastica membrana denominata patagio. La scelta poi di volare di notte è legata a diversi fattori, come il fatto che in questa fase della giornata ci sono meno animali volanti, e che la grande superficie alare, di notte ha meno possibilità di seccarsi per disidratazione. Il principale motivo per cui i pipistrelli si rifugiano in luoghi oscuri, dove la temperatura e l’umidità sono sempre molto elevati, è proprio legato al pericolo di eccessiva perdita di umidità corporea.
La conquista più importante dei pipistrelli è stata però la possibilità di orientarsi perfettamente nel buio più totale; gli occhi sono in grado di percepire solo forme in bianco e nero, ma nelle specie frugivore tropicali sono importanti per localizzare il cibo; è soprattutto grazie all’ecolocazione però che la maggior parte dei pipistrelli si muove. Essi emettono con la bocca ultrasuoni compresi tra 6 e 130 KHz; queste onde riflesse dagli ostacoli sono captate dalle orecchie e dal naso e permettono di “costruire” nel loro cervello un’immagine dettagliata di ciò che li circonda e di individuare le loro prede. È per tale motivo che molte specie possiedono delle appendici nasali, dette pliche fogliacee, da renderli così grotteschi che nessun altro mammifero può competere con essi per quanto riguarda la varietà e singolarità dei tratti facciali; analogamente molte specie sono dotate di orecchie molto grandi e complesse. Tra l’altro, possiedono una memoria uditiva che permette loro di ricordare perfettamente i tragitti da compiere all’uscita o al rientro dai rifugi, facendogli risparmiare una buona dose di energia. Fu il grande scienziato del ‘700, Lazzaro Spallanzani a capire che i pipistrelli dovevano essere dotati di un particolare sistema di orientamento e i suoi esperimenti su questi animali sono ben noti agli zoologi.

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli EuganeiI pipistrelli del genere Rhinolophus, che in Italia settentrionale comprende almeno 3 specie, sono inconfondibili a causa delle caratteristiche pliche sul muso; l’unico presente con sicurezza sui Colli Euganei è il grande Pipistrello ferro di cavallo maggiore, detto anche Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum).

Con poco meno di 1000 specie, costituiscono l’ordine dei mammiferi più numeroso dopo i Roditori. Sono diffusi in quasi tutto il mondo, compreso il Circolo Polare Artico dove il piccolo Serotino di Nilsson (Eptesicus nilssonii) vola d’estate anche in pieno giorno. Si tratta per lo più di animali di dimensioni medie o piccole, ma alcuni, come le volpi volanti australiane e indonesiane, raggiungono, e talvolta superano, il metro e mezzo di apertura alare. D’altra il mammifero più piccolo al mondo è un pipistrello, scoperto recentemente nelle foreste del Vietnam: si tratta del piccolo Pipistrello bombo (Craseonycteris thonglongyai) che è lungo non più di 3 cm, ha un’apertura alare di 13 cm e pesa meno di 2 g; con queste dimensioni la natura ha prodotto il mammifero fisiologicamente più piccolo possibile!

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli Euganei

La dieta di questi animali è molto varia spaziando dai frutti succosi, che costituiscono il cibo delle grandi specie tropicali, al nettare e al polline che sono la fonte alimentare di alcuni pipistrelli asiatici e americani, che sono diventati degli importanti impollinatori di cactus e altre piante tropicali; altre specie si nutrono di piccoli vertebrati come topolini, uccelli, rane e persino pesci, come il nostro Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccini) che, grazie ai grandi piedi muniti di artigli lunghi e arcuati, riesce a catture quelli giovani sfiorando la superficie dell’acqua.
Alcuni pipistrelli si nutrono realmente del sangue di vertebrati, come i Vampiri dell’America centrale e meridionale (genere Desmodus). Essi praticano leggere ferite sulle zampe di cavalli e polli con i loro incisivi affilati, leccandone poi il sangue che sgorga; questi pipistrelli tra l’altro possono trasmettere pericolose malattie, tra cui la rabbia, e in molte regioni sono considerati, a ragione, animali molto pericolosi.
La maggior parte dei nostri pipistrelli, tuttavia, si nutre di artropodi, soprattutto insetti e ragni, e costituiscono la frazione più antica e meno evoluta dell’intero ordine. Farfalle notturne, moscerini, zanzare e coleotteri sono le prede principali di molte delle nostre specie. Le grandi nottole, ad esempio, che possono volare molto in alto raggiungendo spesso i 150 m d’altezza, ricercano sciami di piccoli ditteri portati in alto dalle correnti aeree, mentre i più piccoli Pipistrellus cacciano a bassa quota nei giardini e lungo le strade, catturando una grande quantità di piccoli insetti volanti attratti dai lampioni stradali. Gli orecchioni (genere Plecotus) possono librarsi in aria nel caratteristico volo a spirito santo ad afferrare direttamente dalle foglie degli alberi le loro prede, rappresentate addirittura da bruchi di falene; altri ancora, come il Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) raccoglie soprattutto grossi ragni volando agilmente tra i cespugli e le chiome degli alberi.

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli EuganeiIl volo del Serotino comune (Eptesicus serotinus) inizia già al crepuscolo; nelle sere d’estate questo grande pipistrello sorvola lentamente i prati e la campagna a pochi metri dal suolo, cacciando soprattutto grosse falene e coleotteri. Di giorno si rifugia nei sottotetti delle vecchie case oppure nelle cavità degli alberi.

Le grosse cavallette dei prati sono le prede preferite dal grande Vespertilio maggiore (Myotis myotis) che sono catturate sorvolando con volo lento e leggero i prati e i coltivi; possono essere predati persino i grossi coleotteri terrestri non volatori, come i veloci carabi: a insidiarli è soprattutto il grande Serotino comune (Eptesicus serotinus) che è in grado di scendere al suolo e inseguirli correndo letteralmente sulle quattro zampe. Un’esigenza importantissima per molte specie di pipistrelli è di formare grandi assembramenti di individui. Ben lungi da raggiungere l’enorme concentrazione del Tadarida brasiliano (Tadarida brasiliensis), una specie americana che forma colonie di decine di milioni di individui, esistono tuttavia anche da noi alcune specie coloniali, come il Vespertilio maggiore che forma colonie di alcune centinaia di individui; esso è spesso associato al più piccolo Miniottero (Miniopterus schreibersi) e assieme occupano la volta delle cavità naturali. Nei vicini Colli Berici esistono alcune di queste colonie che da decenni hanno eletto come rifugio il Covolo della Guerra e il Covolo delle Mura. Si tratta soprattutto di colonie di femmine che si radunano per partorire e allevare i cuccioli. Questi sin dai primi giorni di vita si aggrappano al ventre della madre e vengono da essa trasportati nei voli di caccia, iniziando la loro vita indipendente solo dopo un paio di mesi. Purtroppo le conoscenze riguardo ai pipistrelli della nostra regione sono ancora scarse; poco è noto, ad esempio, sul numero di specie che vivono sulle nostre colline, né si conoscono le reali consistenze delle loro popolazioni e quali siano i luoghi di svernamento o di riproduzione. Si sa per certo che negli ultimi decenni questi animali hanno subito dei grandi cali demografici a causa dell’uso indiscriminato di insetticidi; anche la modificazione del paesaggio naturale, l’abbattimento di grandi alberi sia in ambiente cittadino sia soprattutto nei boschi, il restauro dei monumenti e la chiusura di soffitte e cantine, sono state importanti cause del loro declino.

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli EuganeiI pipistrelli del genere Rhinolophus, che in Italia settentrionale comprende almeno 3 specie, sono inconfondibili a causa delle caratteristiche pliche sul muso; l’unico presente con sicurezza sui Colli Euganei è il grande Pipistrello ferro di cavallo maggiore, detto anche Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum).

Tuttavia alcune piccole specie, particolarmente plastiche e antropofile, hanno saputo sfruttare a loro vantaggio la vicinanza dell’uomo e sono tuttora molto diffuse: si tratta del comune Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), così chiamato per avere il bordo della porzione di patagio estesa tra il piede e il 5 dito di colore crema o bianco, e di quello di Savi (Hypsugo savii). Questi pipistrelli sono in grado di sfruttare come rifugio qualunque pertugio adatto alle loro minuscole dimensioni, entrando nei cassonetti delle persiane, nelle crepe dei muri, nelle fessure di dilatazione degli edifici di cemento armato… Nel pieno dell’inverno, nelle ore più calde della giornata non appena l’aria s’intiepidisce, i due piccoli pipistrelli escono dai loro rifugi e iniziano complicate evoluzioni aeree sopra e sotto i vecchi ponti cittadini a caccia di zanzare e moscerini.
Uno dei più grandi pipistrelli della nostra regione è il poco noto Molosso del Cestoni (Tadarida teniotis); ritenuto in passato molto raro nell’Italia settentrionale, recenti studi hanno permesso di scovarlo sia sui Colli Berici sia sui Colli Euganei. Esso si rifugia nelle crepe delle rocce di pareti strapiombanti sia artificiali, come le cave di pietra e marmo, sia naturali, a parecchi metri da terra; talvolta anche le fessure sui muri degli alti palazzi cittadini o delle antiche chiese fanno al caso suo. Vola sin dal crepuscolo, generalmente a quote comprese tra 50 e 100 m dal suolo, emettendo acuti stridii udibili dall’uomo sino a 100 m di distanza.

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli EuganeiI pipistrelli del genere Rhinolophus, che in Italia settentrionale comprende almeno 3 specie, sono inconfondibili a causa delle caratteristiche pliche sul muso; l’unico presente con sicurezza sui Colli Euganei è il grande Pipistrello ferro di cavallo maggiore, detto anche Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum).

Tra le specie forestali più note vi è la Nottola comune (Nyctalus noctula), grande e con le ali strette e molto lunghe; anche questo pipistrello vola molto presto la sera e a volte si aggrega agli stormi dei balestrucci e dei rondoni, salendo in quota oltre i 100 m da terra. I suoni prodotti da questo pipistrello sono facilmente individuabili essendo molto vicini allo spettro dell’udibile che per l’uomo va da 2 a 20 Khz, e ricordano vagamente degli scoppiettii, delle specie di “cip-ciop” molto bassi. La nottola esige la presenza di grandi alberi cariati, nelle cui cavità si rifugia per allevare i piccoli, mentre per trascorrere il letargo, compie delle autentiche migrazioni autunnali.
Nelle tiepide sere di maggio è possibile vedere in caccia un altro grande pipistrello: il già citato Serotino comune. Molto più frequente sino a poche decine di anni fa, il serotino è diventato un raro abitante dei borghi al limitare della campagna, dove siano ancora presenti i vecchi casolari nelle cui soffitte e sottotetti forma colonie molto numerose. In questi rifugi talvolta si rintana anche il grande Vespertilio maggiore, il quale però sui Colli Euganei non forma le ricche colonie note per i vicini Berici. Sino a poche decine di anni fa ne era nota una che occupava le soffitte dell’Abbazia di Praglia, allontanata in seguito ad alcuni interventi di restauro. Questo grande pipistrello frequenta volentieri i prati aridi dei colli meridionali per cacciare i grandi ortotteri che qui prosperano numerosi.

Pipistrelli Il silenzio del Popolo della Notte - Colli EuganeiI pipistrelli del genere Rhinolophus, che in Italia settentrionale comprende almeno 3 specie, sono inconfondibili a causa delle caratteristiche pliche sul muso; l’unico presente con sicurezza sui Colli Euganei è il grande Pipistrello ferro di cavallo maggiore, detto anche Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum).

Gli Orecchioni sono un gruppo di pipistrelli particolarmente legati ai boschi e da noi sono rappresentati soprattutto dall’Orecchione meridionale (Plecotus austriacus) mai il nome di un animale fu così azzeccato: basta osservarlo un momento per rendersi conto delle sue sproporzionate orecchie! Esse costituiscono un delicato e sofisticatissimo apparecchio radar in grado di captare anche i suoni più deboli emessi da un insetto posato sulle fronde di un albero.
Probabilmente però il pipistrello più buffo e facile da riconoscere tra quelli che vivono sui Colli Euganei, è il Pipistrello ferro di cavallo maggiore (Rinolophus ferruequinum). E’ spesso ospite di vecchie cavità sotterranee, sia naturali sia artificiali e deve il suo nome alle pliche presenti sul muso che ricordano appunto un ferro di cavallo; le ampie e grandi ali di cui è dotato sono perfette per volare sicuro nel fitto dei boschi, sfiorando siepi e muretti coperti di edera, a caccia di grossi coleotteri. Come altre specie di pipistrelli, tuttavia esso ama cacciare soprattutto all’agguato: appeso a testa in giù al ramo di un albero scandaglia con il sonar l’ambiente circostante, intercettando così qualunque insetto che voli nelle vicinanze.

Paolo Paolucci