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Il Carmelo e gli Euganei, tra Mistica e Devozione

Il Carmelo e gli Euganei
tra Mistica e Devozione

Il Carmeo e gli Euganei - Colli Euganei

In giro per i Colli, all’inizio del mese di luglio, cominciano ad apparire locandine e avvisi che parlano della Festa del Carmine. Infatti la data liturgica ufficiale della Festa della Madonna del Carmine, detta anche Madonna del Carmelo, è il 16 luglio. La storia di questa ricorrenza è lunga e articolata, intrecciando insieme diverse dimensioni belle da accennare.

Innanzitutto le origini. Attorno al 1100 circa, un gruppo di eremiti, provenienti dall’Europa, si ritirò sul Monte Carmelo (520 mt), situato nell’attuale stato di Israele. Gli eremiti costruirono una chiesetta dedicata alla Madonna e vennero chiamati Carmelitani, prendendo il nome dal luogo dove vivevano.  Nel 1247 papa Innocenzo IV, dopo altre approvazioni, definì una regola di vita per questi religiosi dove viene inserita la dizione: «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo». Le vicende sociopolitiche costrinsero gli eremiti a ritornare in Europa dove continuarono la loro esperienza.

Il Carmeo e gli Euganei - Colli Euganei
Attorno al 1251, il carmelitano inglese Simone Stock (1165-1265) visse una forte esperienza spirituale che lo portò a rinnovare l’affidamento dei
religiosi alla Vergine Maria. A Stock viene infatti attribuito un bellissimo inno a Maria, il Flos Carmeli (Fiore del Carmelo). A quell’epoca venne inoltre istituita la festa della Madonna del Monte Carmelo, il 16 luglio appunto. Da circa otto secoli, dunque, continua in molte parti del mondo, l’esperienza della vita carmelitana, attualmente in tre forme principali: quella monastica femminile, quella fraterna maschile, e quella laicale, da parte di persone che seguono la spiritualità carmelitana. Tra le figure più significative è doveroso accennare a cinque santi straordinari:  i grandi mistici spagnoli Teresa d’Avila (1515- 1582) e Giovanni della Croce (1542-1591), che scrisse un’opera di spiritualità intitolata proprio Salita del Monte Carmelo; la francese Teresa di Lisieux (1873-1897), Elisabetta della Trinità (1880-1906), e la tedesca Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein, 1891-1942), uccisa ad Auschwitz perché di origini ebraiche.
Il Carmelo è prima di tutto un monte, per la precisione un colle, considerando l’altitudine. Nel tempo si sono diffusi nomi diversi, ma sempre collegati  al Carmelo, come Carmine, al maschile, o Carmela/Carmen, al femminile. Si tratta di un monte legato al profeta Elia, prima di essere luogo di devozione  mariana. Il Carmelo è dunque un colle da secoli teatro di esperienze spirituali. Un colle, il profeta Elia e la Madonna: questi sono tre elementi  fondamentali del Carmelo. Nel corso dei secoli, poi, possiamo rintracciare almeno altri tre aspetti connessi a questa esperienza. Il primo è il segno dello scapolare. Scapolare deriva da “scapola” e indica quell’indumento che presso molti istituti di monaci o frati ricopriva sia il petto sia le spalle, dopo averlo infilato per la testa. Serviva generalmente per i tempi di lavoro, così da proteggere l’abito, evitando di insudiciarlo.
Per riconoscere una  raffigurazione, o statua, della Madonna del Carmelo è sufficiente individuare la presenza dello scapolare. Questo segno ha un significato pratico, ma  anche spirituale, a indicare una presenza protettiva e vicina di Gesù e di Maria per la persona che lo indossa. Il secondo aspetto è quello della mistica carmelitana.

Il Carmeo e gli Euganei - Colli Euganei

La spiritualità del Carmelo è austera, profonda, intrisa di ascesi, silenzio, meditazione. I carmelitani, come altri religiosi,  hanno sempre coltivato moltissimo la preghiera, l’interiorità, l’unione dell’anima con Dio. Gli scritti di tanti carmelitani rappresentano alcune delle  vette più alte dell’esperienza cristiana. Tuttora l’ordine carmelitano gestisce un’importante università a Roma, il Teresianum, specializzata nello studio della mistica e della spiritualità.
Insieme alle cime, che sono purtroppo poco conosciute e molto impegnative, ci sono, infine, moltissime devozioni e consuetudini legate, soprattutto,
alla Madonna. Sui Colli Euganei la copiosa presenza di immagini, statue e pratiche devozionali della Madonna del Carmine, pensiamo ad esempio alla famosa “uva del Carmine”, sono le tracce più longeve di eventi tragici, come la peste o altre calamità. La devozione alla Madonna del Carmine si è particolarmente diffusa sia dopo la peste del XIV sec, sia dopo la rovinosa peste del 1629-1631. Esistono sparsi per i Colli pellegrinaggi, preghiere e feste che durano ancora oggi, nate proprio come ringraziamento per la conclusione della peste del Seicento. Sono numerose le parrocchie, le chiesette, le statue, le immagini della Madonna del Carmine sparse sui Colli Euganei. Tra le tante espressioni di questa storia ricordiamo la presenza, tuttora viva, di un monastero di  monache carmelitane, a Monselice, iniziato nel 1951.

Il Carmeo e gli Euganei - Colli Euganei

Le variegate presenze «carmelitane» sugli Euganei, in fin dei conti, aggiungono un colle a quelli sui  quali ci piace camminare o fotografare: il Carmelo. Un colle invisibile, una possibilità per passeggiate nel mondo dello spirito.

Festa Madonna del Carmine
A Torreglia la festa del Carmine si celebra la terza domenica di luglio, data in prossimità del 16, giorno della ricorrenza liturgica. Nella prima chiesa
di Torreglia, quella di san Sabino, è conservata una statua seicentesca della Madonna del Carmine. Quest’anno la festa sarà domenica 16 luglio. L’inizio è  con la Messa alle ore 17.00 nella chiesa di san Sabino a Torreglia Alta. Seguono una breve processione e poi un momento di convivialità con specialità tipiche.

Festa della Madonna del Carmine – Montericco
Dal 13 al 18 Luglio, tradizionale sagra e manifestazione in onore della Madonna del Carmine.

Il Carmeo e gli Euganei - Colli Euganei

 Giulio Osto