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Castello Carrarese di Este

Giardini del Castello di Este

Castello Carrarese di Este

L’attuale castello di Este è stato costruito negli anni 1339-1340, per iniziativa del signore di Padova Ubertino da Carrara.
Con un perimetro di mura lungo circa 1000 m, difeso da ben 14 torri di linea (ora ridotte a 12) e adagiato alle pendici del monte Murale, questo fortilizio ha di fatto soppiantato il primo castello, quello dei marchesi d’Este, sorto sull’area collinare fin dal XI secolo e gravemente danneggiato dalle guerre del ‘200 e del ‘300.
Nel XIV secolo, dopo aver inglobato l’area pianeggiante a sud e a est del nucleo originario, il castello carrarese ospita al suo interno alloggiamenti di truppe, armerie, stalle, forse anche abitazioni, rimanendo separato dal borgo di Este tramite il canale Sirone che scorreva lungo l’attuale via G. Negri. Il castello, con le sue due torri “maistre”, quella sommitale e quella della Porta del Soccorso (che si apre verso Baone), è rimasto intatto per oltre due secoli, fino a quando, nella seconda metà del ‘500, viene acquistato dalla potente famiglia veneziana dei Mocenigo, che fa demolire in parte il lato meridionale, per costruire l’elegante palazzo che oggi ospita il Museo Nazionale Atestino. L’area interna, invece, priva ormai di qualunque utilizzo militare, già dopo la conquista veneziana di inizio ‘400 inizia a subire dei cambiamenti d’uso, con la piantumazione di frutteti, la coltivazione di parte della terra e perfino la costruzione di casette per ospitare i “fittavoli” di cui scrive nel 1483 l’ispettore della Serenissima Marin Sanudo. Tra Sei e Settecento, sotto la proprietà dei Mocenigo, viene realizzato un vasto giardino, esteso fino alle propaggini della collina, ai lati di una scenografica scalinata.
A questo periodo risalgono le sculture ancora oggi visibili verso il lato meridionale del castello. Un devastante incendio nel 1785 provoca la distruzione dell’ala est del palazzo veneziano; nella prima metà del XIX secolo l’intero complesso viene acquistato dalla famiglia Trieste, per poi passare ai fratelli Da Zara, che nel 1887 lo cederanno al Comune.
Divenuto di proprietà pubblica, il monumento cambia nuovamente la destinazione d’uso: l’ala superstite del Palazzo Mocenigo viene scelta come prestigiosa sede del museo archeologico cittadino (poi divenuto museo nazionale), mentre l’area nord-orientale del castello carrarese viene destinata a Foro Boario, cioè luogo per il mercato del bestiame. Il parco settecentesco subisce una radicale trasformazione negli anni 1914-’15, quando si decide di risitemare l’area verde, già utilizzata come giardino pubblico. I lavori comportano la demolizione della ripida scalinata veneziana e la creazione di terrazzamenti digradanti. Prendono così forma i giardini all’italiana come oggi li conosciamo, con viali ordinati e aiuole geometriche, che conservano diverse piante secolari.
Le più notevoli sono il glicine monumentale (che sovrasta la porta secondaria nel lato sud delle mura) e alcuni esemplari di cedri del Libano e dell’Himalaya. Negli ultimi anni questo straordinario scrigno verde è stato ulteriormente abbellito con pregevoli collezioni di rose ed è utilizzato come prestigiosa location di importanti eventi e manifestazioni, tra le quali “Este in Fiore”, l’annuale rassegna florovivaistica conosciuta a livello nazionale.

Pietro Antoniazzi

Il Castello di Este già nel 1483 appariva una rovina triste e inabitabile dopo oltre un secolo di abbandono. Le origini dell’incastellamento atestino sono perse nella leggenda. Convenzionalmente la data di fondazione del Castello per volontà di Alberto Azzo d’Este, viene fissata al 1056 anche se un castrum e una villa collocati più a oriente rispetto all’antico insediamento romano sono citati già dal 1115.

Mura del Castello di EsteNel 1213 il Comune di Padova lo assedia e lo distrugge parzialmente. In due successivi momenti precedenti all’assedio degli Ezzelino del 1249, e ancora nel corso delle guerre scaligere, la struttura che si era formata tra XII e XIII secolo fino a comprendere il recinto interno, la cappella dedicata a Santa Maria e il dongione, viene ripetutamente distrutta e riedificata.
Infine, Ubertino da Carrara, signore di Padova, fa costruire l’opera di difesa del borgo di Este e nel 1339 prosegue con la ristrutturazione del castello nelle forme attuali.
A partire dal 1570, acquistata l’area del castello, i Mocenigo iniziano la costruzione del grande palazzo. La facciata esterna si sviluppa lungo quasi tutto il versante sud delle mura ed è organizzato in due corpi a L simmetrici e collegati da un portale monumentale che dà accesso alla grande corte interna.
Palazzo Mocenigo si pone con la sua straordinaria mole come mediazione civile tra la città e le sue più dirette ascendenze, con il suo asse di simmetria lungo la congiunzione prospettica tra la Porta Vecchia del borgo e il mastio del castello.

Castello di EsteTra il 1886 e il 1915 l’area interna alle mura del castello fu oggetto di ben sette campagne di scavo, dirette prima da Alessandro Prosdocimi e poi da Alfonso Alfonsi. Questi scavi avevano lo scopo di dimostrare l’effettiva esistenza dei resti del castrum e dell’antica dimora degli estensi, signori feudali di Este, cresciuti a partire dal X secolo e distrutti nel XIII. I ritrovamenti furono lasciati in vista e attrezzati per la visita, ma furono in seguito in parte riseppelliti ed abbandonati al degrado fino a finire, in epoca recentissima, del tutto dimenticati sotto i rifiuti del giardino pubblico comunale o sotto cumuli di materiale edilizio stradale.
Una ripresa delle ricerche si ebbe a partire dal 1990 e fino al 1996 con Edi Pezzetta e Angela Ruta Serafini e con l’avvio dei lavori di ampliamento del Museo Archeologico, ospitato nell’ala superstite del palazzo Mocenigo.
Attualmente nell’area del Castello le aree archeologiche medievali attrezzate per la visita sono due: una nei sotterranei del museo (su autorizzazione) e una nella sommità della collina dove si trovava il nucleo del primo castello estense.
In conclusione si può affermare che le fasi salienti dell’evoluzione del castello siano con certezza quelle databili tra XI e XIII secolo. Si possono avanzare anche le prime ipotesi sullo sviluppo degli insediamenti in  questo vasto sito.

Piantina del castello di Este

I fase: incrocio di vie romane, ponte sul ramo dell’antico alveo dell’Adige; castellum con chiesa sulla vetta del colle forse a partire dal tardo V secolo.

II fase: dalla fine del X secolo si forma il castrum dei Marchesi d’Este nel castello altomedievale e sulla cima del colle, poi esteso in un recinto più ampio con altri edifici residenziali e di servizio fino alle pendici del colle. A contatto con questo nucleo si espande l’abitato urbano a formare un arco ovest-sud-est. Tutto viene pesantemente aggredito nell’assedio del 1213.

III fase: riorganizzazione militare del castello sulla vetta del colle, demolizione della chiesetta e impostazione di un palazzo marchionale sulle pendici di sud ovest, servito da un acquedotto. Viene scavata una fossa difensiva dal ponte sul Sirone fino al canale che delimita a nord il Borgo della Torre (poi S. Gerolamo) e il terreno viene riportato verso l’interno. Si interrompe il tracciato della via di Padova, che al tempo era il principale accesso degli attacchi nemici, e lo si sposta all’esterno del fossato. Si costruisce un piccolo forte staccato in corrispondenza del punto di passaggio della nuova via sulla fossa. Questo assetto viene nuovamente attaccato negli assedi del 1249 e 1293 (Padovani contro Estensi) e nel 1317 (Scaligeri contro Padovani) per essere totalmente distrutto in seguito.

Este Torre Marchionale

IV fase: tutto il demanio estense passa ai carraresi e viene costruito nel 1337 il nuovo castello che incorpora tutta la vecchia area inclusa la via di Padova, nella cui direzione si costruisce la porta del “Soccorso”. I due borghi di Santo Stefano e della Torre restano non comunicanti. Sotto i veneziani il castello viene abbandonato e se ne fa un uso in parte agricolo.

V fase: nel 1480 il castello viene demilitarizzato e si procede ad assegnazioni e vendite dei terreni ex demaniali a famiglie patrizie veneziane che vi costruiscono ville. Vengono chiusi i fossati verso la città e a nord-est e si costruisce un grande palazzo-villa dei Mocenigo nel castello, con cappella forse nell’ala Est. Nel primo Settecento il parco viene monumentalizzato. Nel 1785 brucia e viene abbattuta l’ala est del palazzo che in seguito viene in parte abbandonato.

Fonti
Museo Nazionale Atestino
www.atestino.beniculturali.it

Info
orari di apertura : dalle 8:80 alle 19:30
Giardini del Castello Carrarese di Este Pd,
via Guido Neri 9