Al Filò con la Storia del Diabolico Spaca…
Il Filò
La Storia de Spaca
I contadini, nelle sere d’inverno si raccoglievano nelle stalle al calduccio, ed i vecchi raccontavano storie di streghe di maghi, di lontani avvenimenti, mentre i ragazzi stavano a sentire con la boca aperta dalla meraviglia, e le donne ascoltavano sferruzzando. Momenti sereni, dolcissimi, dopo una massacrante giornata di lavoro. Ed ecco una delle storie che si raccontavano nei filò.
In parte della piazza di Galzignano c’è una pietra macina, posta su un piedistallo. È chiamata la “Pietra de Spaca” dal nome del suo proprietario, un uomo che è realmente esistito nel 700, ma è entrato leggenda. Spaca era proprietario di una locanda, dove si fermavano le carrozze: una “pota” come in ogni paese. (All’interno del vecchio stabile, dietro una pietra, esistono ancora, infissi, colonne, anelli per legare i cavalli). Era un uomo perverso e diabolico, ma di modi gentili ed attraenti. Appena arrivava un viaggiatore, gli si faceva incontro sorridendo, lo faceva accomodare e rifocillare e gli offriva “come omaggio della ditta” un fiasco di vino gagliardo, il quale aveva il difetto di contenere un potente sonnifero. Così il viandante si addormentava e Spaca, uomo di una grande sensibilità, lo ammazzava con una coltellata, per non disturbare con un colpo di rivoltella i dormienti. Poi lo depredava di tutto e lo seppelliva sotto ad una grande mandorlo che sorgeva nelle vicinanze. (La mandorla de Spaca rinsecchi pochi anni or sono).
Ma i soldi rubati erano sempre pochi, per il diabolico Spaca. Il quale pensò ad un nuovo metodo per aumentare le entrate. Appena addormentato il viaggiatore, lo legava, lo svegliava e gli chiedeva in che posto della sua casa avesse nascosto i risparmi. Se l’informazione tardava a venire, versava del grasso bollente in testa al malcapitato il quale, o ci restava secco subito per un infarto o informava il maledetto oste sull’ubicazione esatta dei soldi. Spaca li andava a prendere e, in ogni caso, il viaggiatore con testa semilessa, andava a dimora sotto il mandorlo.