La Chiesa San Daniele

Chiesa San Daniele
Una caratteristica rampa-scalea, formata da gradini semicircolari in pietra di Val di Sole, porta alla Chiesa, con pianta a croce greca, riedificata nel 1711 dall’arch. Francesco Muttoni (1668-1747). Sull’architrave è incisa la scritta: Bene fundata est domus Domini supra verticem montium con la data del MDCCXI. La facciata presenta originali motivi ornamentali, costituiti da grandi intagli ovali in pietra avesana. Nell’estremità inferiore del rosone è scolpito lo stemma familiare dei Bonomi. Il timpano è sormontato dalle bellissime statue del SS. Salvatore e di due Angeli in pietra di Costoza, opera di Antonio Corradini (n. ad Este e m. a Napoli 1752). All’interno si può ammirare la cupola cilindrica, la cui calotta a cono appiattito poggia su un tamburo illuminato da alcune finestrelle. In quattro nicchie si ammirano le statue degli Evangelisti con i loro simboli, di forma equilibrata, semplice e solenne, in pietra bianca: poggiano su piedistallo di coccio pesto rosato. Anche queste sono opera di A. Corradini. Gli altari laterali, datati MDCCXVI, MDCCXXII, sono impreziositi da due tele, attribuite a Palma il Giovane; la tela di sinistra rappresenta la Natività di Cristo; quella di destra, raffigura la Madonna che porge il Bambino Gesù a S. Antonio. Nell’abside campeggiano un dipinto del martire San Daniele, di autore ignoto; ai lati due tele seicentesche, portate da Fiume, raffiguranti la morte di San Benedetto, del pittore svizzero M. P. Von Deschwanden (+1881) ( a sinistra), e di San Rocco di artista ignoto (a destra). Assai pregevole è il paliotto dell’altare maggiore a bassorilievi, su un unico blocco di marmo bianco di Verona, opera di A. Corradini; vi è raffigurato il martirio di San Daniele entro una cornice di gigli, rose e palme, simboleggianti la purezza, la fede, il martirio. Varie lapidi sulle pareti interne, pur intaccando la semplicità della linea architettonica della Chiesa, ricordano silenziosamente la storia della famiglia Bonomi.
Chi è San Daniele
Nel 1075 fu scoperto miracolosamente il corpo del santo diacono Daniele martire nella basilica di S. Giustina in Padova. Secondo le leggende diffusesi in quella circostanza, il cui nucleo essenziale sembra sicuro, il martire sarebbe apparso ad un cieco della Toscana invitandolo a recarsi a Padova, ove avrebbe trovato la sua tomba ignorata, per chiedere la grazia della vista. Ottenuta la guarigione miracolosa, seguirono diligenti ricerche, che portarono effettivamente alla scoperta di un’arca marmorea. Il martire vi giaceva nella posizione in cui era stato ucciso: con il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da una lastra di marmo, trapassato da molti lunghi chiodi. Un’iscrizione diceva: “Hic corpus Danielis martyris et levitae quiescit”. Il vescovo Ulderico di Padova, presente a quella prima ricognizione, fece trasportare l’arca nella nuova cattedrale di Santa Maria, entro le mura della città e fece erigere un oratorio dedicato a San Daniele: era il 3 gennaio 1076, data in cui anche ai nostri giorni si celebra la sua festa.
Via San Daniele, 50
35031 Abano Terme (Padova)
Tel. 049 – 8669149
www.monasterosandaniele.eu
monasterosandaniele@skytek.it