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La Risorsa Termale del Bacino Idrominerario Euganeo

fango

La Risorsa Termale del
Bacino Idrominerario Euganeo

Il fango termale Euganeo è fisicamente composto da una fase solida, l’argilla naturale prelevata in regime controllato dai laghi termali di Costa e Lispida sui colli Euganei, e da una fase liquida, l’acqua iper-termale estratta dai pozzi del Bacino Idrominerario dei Colli Euganei (BIOCE). Attraverso un processo di maturazione controllato di 60 giorni, acquista specifiche proprietà terapeutiche per effetto dello scambio ionico con l’acqua minerale, dell’arricchimento in composti organici e del cambiamento di alcuni parametri chimico-fisici rispetto al fango vergine. Il flusso regolare dell’acqua termale ad una temperatura variabile che non superi i 40/45°C, favorisce lo sviluppo delle bioglee, una sorta di feltro superficiale di origine biologica costituitoda microrganismi termofili, in parte diatomee ma principalmente cianobatteri, molti dei quali autoctoni, in grado di rilasciare principi attivi anti-infiammatori.

Tra i numerosi ceppi identificati nei fanghi termali, molti sono stati isolati per la prima volta nel Bacino Termale Euganeo, come l’ETS-03 (Euganean Termal Spring-03), l’ETS-05, e l’ETS-08, oggi a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo presso l’Istituto Pasteur di Parigi. Il crescente numero di microrganismi in via di riconoscimento, l’ultimo dei quali caratterizzato nel 2011 (ETS-02), ha indotto l’Università di Padova a definire l’ambiente naturale del Distretto Termale Euganeo come “piuttosto inusuale”. La notevole biodiversità microbiologica, recentemente investigata in circa 90 strutture termali del territorio, ha suggerito una certa specificità identificativa legata non solo alla qualità delle acque ma anche al processo di maturazione dei fanghi messo a punto negli anni se non addirittura decenni, e al preciso range di temperature impiegato nelle vasche.

L’insieme delle moderne ricerche portate avanti in questi ultimi 20 anni sta aiutando le cure termali ad uscire dal passaparola spiegando in maniera scientificamente accettabile quello che dal punto di vista curativo e terapeutico è ben noto alle popolazioni del territorio fin dall’epoca Romana.

La potente attività anti-infiammatoria dei fanghi maturi sui pazienti affetti da disturbi osteoarticolari è stata inizialmente dimostrata misurando la riduzione del dolore percepito dai pazienti trattati, ma per dare seguito a questa fase iniziale è stata programmata una efficace collaborazione con Università di Padova e CNR, che ha portato nel 2006 all’identificazione di alcuni principi attivi di cui i fanghi erano particolarmente ricchi. L’efficacia di questi ultimi sull’infiammazione della cartilagine articolare umana, è stata confermata da ulteriori studi promossi ancora una volta dal Centro Studi Termali Pietro d’Abano in collaborazione con il Consorzio Mario Negri Sud e l’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova.

Oggi i principi attivi anti-infiammatori dei fanghi euganei sono tutelati da due brevetti, uno italiano del 2010, e uno europeo concesso nel 2013 dallo European Patent Office.

Le qualità uniche dei fanghi termali Euganei sono inoltre individuabili e qualificabili attraverso un marchio di origine collettiva (DOC) collegato alla legge regionale n. 16 del 7 Aprile 2000.

Il Centro Studi Termali Pietro d’Abano ha promosso quasi tutti i lavori pertinenti la validazione scientifica delle notevoli proprietà terapeutiche della fangobalneoterapia del bacino Euganeo. I risultati si trovano riassunti in oltre 300 lavori di carattere scientifico, divulgativo e congressuale, patrimonio unico nel panorama del termalismo italiano ed europeo.

 

Dr. Fabrizio Caldara
Direttore Scientifico
Centro Studi Termali Pietro d’Abano
www.centrostuditermali.org