L’attività Estrattiva nei Colli Euganei
L’attività Estrattiva nei Colli Euganei
Estratto da
FRANCO COLOMBARA, Pietre e marmi del Veneto.
L’apice dell’attività estrattiva di materiali litoidi (trachite da taglio, pietrisco, calcare) nei Colli Euganei venne raggiunto negli anni ’60; nel 1966 erano attive complessivamente una sessantina di cave e già circa 130 risultavano dismesse.
L’impatto ambientale, di enormi proporzioni, ha determinato l’emanazione di specifiche normative (L.S. n. 1097 del 29/1/1971 e L.R. n. 36 del 17/04/1975) finalizzate alla tutela ambientale dei Colli Euganei, con la regolamentazione delle attività estrattive.
Le norme citate hanno imposto la chiusura di tutte le cave di materiale “vile” ed hanno strettamente regolamentato l’attività delle cave di trachite da taglio e di quelle di calcare per calce e cemento (oggigiorno sono tutte chiuse); è stata inoltre vietata l’apertura di nuove cave. Attualmente nel distretto euganeo sono attive cinque cave di trachite pregiata.
La trachite viene oggi utilizzata principalmente per l’esecuzione di lastre da rivestimento, lucide o variamente scolpite, cordonate da marciapiede, bolognini per murature, pavimentazioni, ecc.; particolarmente importante è il suo ruolo nei lavori di restauro dei beni architettonici storici.
FRANCO COLOMBARA, Pietre e marmi del Veneto.
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