Le Luci di Orione
Le Luci di Orione
La Grande Nebulosa di Orione
è un’autentica “clinica ostetrica” del Cosmo:
in essa si formano migliaia e migliaia di stelle…
Ma, come si forma una stella?
Esistono molti luoghi ameni sui Colli Euganei, in cui basta uno sguardo appena più prolungato per ammirare i dolci pendii fissando certi orizzonti. Si creano anche momenti magici per chi li vuole cogliere. Così può capitare che la Luna illumini un sentiero sterrato, durante una serata che ti fa sentire il prossimo passaggio dall’inverno alla primavera e accorgersi di fiori chiari, disposti su rami senza foglie. Un viale di mandorli. Siamo nel territorio del Monte Fasolo, posto internamente ai nostri Colli, nelle immediate vicinanze della famosa Fattoria Monte Fasolo che produce vini, olio e miele di eccellenza. Il paesaggio è costituito da vigne, olivi e sono diversi i profumi che possiamo sentire vicino al bosco di carpini di frassini, faggi e roverelle. Questo luogo è uno dei regni dell’asparago selvatico.
In questo periodo, camminando piano, la sera, tra questi tronchi lisci e questi rami fioriti, possiamo intravedere mirabili Stelle. Verso sud-ovest, a 243 anni luce di lontananza da noi, Bellatrix, “la Guerriera”, detta anche l’Amazzone è una stella gigante blu di una delle costellazioni più importanti della Volta Celeste: Orione. Il mitico cacciatore greco era figlio di Poseidone e di Euriale, figlia del Re Minosse di Creta ed era una delle figure più imponenti della leggenda greca. Esso si innamorò di sette bellissime ninfe, le già raccontate “Pleiadi”, le sette sorelle. Le Pleiadi furono costrette sempre in fuga, ossessionate dal grande cacciatore Orione, tanto che Zeus, per poterle difendere, le pose in cielo. La figura di Orione è da immaginare sempre all’inseguimento di queste belle creature ed è così che questa scena appare in cielo. Orione è probabilmente la costellazione più famosa in assoluto in quanto è composta da stelle luminosissime, ben oltre il centinaio, che si vedono ad occhio nudo. Impossibile non accorgersi, nel centro della costellazione, delle tre stelle poste leggermente in obliquo, equidistanti tra loro che portano il nome di Alnitak, Alnilam e Mintaka: stiamo parlando della famosa “Cintura di Orione”. In molti hanno immaginato di vedere in queste tre stelle in fila perfetta un segno, una rivelazione. Alcuni hanno visto, in questo asterismo, la stessa disposizione delle piramidi della piana di Giza, in Egitto, e altri i tre Re Magi in cammino. In realtà, queste tre stelle poste così in modo perfetto, sono un effetto ottico prospettico, in quanto sono a distanze anche molto diverse tra loro, Alnitak dista poco più di 800 anni luce, Alnilam 1345 anni luce e Mintaka 910 anni luce. Se scendiamo di qualche grado con lo sguardo, osserveremo altre tre stelline più deboli poste quasi perpendicolarmente alla Cintura di Orione. Si tratta di un altro asterismo chiamato la “Spada di Orione”. Qui entriamo in un punto del Cielo a dir poco magnifico, in quanto proprio in corrispondenza di queste tre stelle si trova uno degli oggetti di “profondo cielo” più affascinanti dell’Universo conosciuto: M42. La Grande Nebulosa di Orione. L’occhio nudo, in certe notti nitide e senza Luna, la coglie come un velo grigio. Si rende necessario un telescopio con una apertura di almeno 200 millimetri per iniziare a definire i contorni e qualche tinta come data a pastello. I grandi telescopi professionali la definiscono con i vari colori determinati dai gas che la compongono. Ripresa dal telescopio spaziale Hubble, appare come un’opera d’arte. Alcune leggende Maya raccontano che i loro antichi avi riuscivano a recepire il suo colore rossastro, definendo la Grande Nebulosa come un Portale verso l’aldilà. Lontana circa 1300 anni luce è estesa, dal nostro punto osservativo, come la Luna piena. Il fatto sorprendente è che dobbiamo immaginare questa nebulosa come un autentica “clinica ostetrica” del Cosmo: in essa si formano migliaia e migliaia di stelle. Come si forma una stella? In questo caso, per effetto della grande presenza di gas vitali che si mescolano tra loro, si determina un “grumo” di questi gas con un forte aumento di pressione.
Questo grumo di gas si accumula raccogliendo altro gas in modo tale che la pressione salga facendo aumentare anche la temperatura. In questo processo, superato il valore critico attorno ai 15 milioni di gradi, si innesca la fusione nucleare degli atomi di idrogeno ed in quel momento si forma una stella. Abbiamo raccontato della stella Bellatrix, ma essa, pur visibilissima, è la stella più debole della costellazione di Orione. Più in basso della Cintura di Orione, poste come le sue ginocchia, vi sono a sinistra Saiph ed a destra Rigel, quest’ultima una stella Supergigante Blu lontana più di 850 anni luce e con una temperatura superficiale di 12.000 gradi. Una delle stelle più affascinanti della Volta Celeste è posta come spalla destra di Orione: Bethelgeuse. Una futura supernova. Betelgeuse è una supergigante rossa, è immensa e sta vivendo uno dei suoi ultimi momenti di vita. Le ultime stime rivelano la sua estensione di circa 14 unità astronomiche, vale a dire 14 volte la distanza media Terra-Sole. Per dare un’idea, se ponessimo Betelgeuse al posto del Sole, il suo raggio sarebbe esteso fino a metà della distanza tra Giove e Saturno! Una stella così grande ha anche una grande massa e le stelle con densità superiori alle 20 masse solari, come Bethelgeuse, non muoiono: esplodono. Per gli astronomi, questo evento, è imminente. Si determina così il cataclisma più violento in natura, vale a dire l’esplosione di una supernova. Betelgeuse, essendo lontana circa 427 anni luce, si mostra a noi con un ritardo di quasi cinque secoli e potrebbe esplodere tra 10.000 anni o addirittura, essere già esplosa! Dovesse capitare, a detta degli esperti, la sua esplosione non dovrebbe recare alcun danno alla Terra ma potrebbe apparire, per molti giorni, simile ad un altro Sole. Un ultimo spettacolo, è dato dalla stella più luminosa della Volta Celeste, la “stella canicola”: Sirio. Appartenente alla costellazione del Cane Maggiore, che accompagnava il cacciatore Orione nelle sue avventure, Sirio splende nel Cielo perfettamente disposta verso sud, vale a dire che “culmina” alle 20.15 del 1 di Marzo.
La si vede relativamente bassa, sopra l’orizzonte, appena sotto la linea dell’Equatore celeste, in quanto è un astro appartenente all’emisfero australe. Stiamo parlando di una stella tra le più venerate della storia dell’uomo, nell’antico Egitto era riferita a Iside e gli egiziani, tramite essa, avevano creato un calendario. I greci, quando la vedevano sorgere all’alba, in piena estate, annunciavano l’arrivo del grande caldo. Per questo motivo in seguito i romani chiamarono questo periodo “Canicola”. Una vasta letteratura si è creata attorno a questa stella e alle stelle di questo cielo di febbraio e di marzo, sono le ultime stelle invernali, le più splendenti, lo scrigno di diamanti. Tali stelle si possono ancora ammirare tra gli intensi profumi primaverili dei nostri Colli, che riparandoci dalle luci della pianura, ci permettono di scorgere tra i mandorli in fiore i loro affascinanti bagliori