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Lepiota clypeolaria

Lepiota Clypeolaria

Sinonimi: Lepiota colubrina

Cappello: da 4 a 8 cm. ovato, campanulato, convesso, con umbone nel centro di color ocraceo, sempre presente,  cuticola  asciutta,  tutta  rivestita  da  piccoli  granuli  che  con  l’età  si  dissociano  in  minute squamette concentriche di color ocra arancio, formando un disegno geometrico perfetto, più fitte al centro, rade all’estremità, facendo notare la carne bianca sottostante. Ha un margine esile festonato, ricamato, ben presto fessurato.
Lamelle: non molto fitte, alte, con numerose lamellule di varia lunghezza, libere al gambo di colore bianco crema che si macchiano allo sfregamento diventando ocra rossastre, il filo è un po’ seghettato.
Gambo: 5-8 x 0,5-1 cm. slanciato, attenuato in alto, cavo, ingrossato alla base, tutto rivestito da una fine  fibrillatura  fioccosa,  bianca,  che  forma  un  disegno  caratteristico,  partendo  dalla  base  fino all’anellino che è esile e fugace, striato, diventa di color rossastro se manipolato.
Carne: tenera, fragile, color bianco crema, odore molto forte penetrante, sapore dolce acidulo.
Spore: 10-17 x 4,5-6 micron ,fusiformi, lisce, ialine. Sporata: bianca.
Habitat:  cresce  nei  boschi  misti,  lungo  i  sentieri  in  autunno.  Monte  Rion,  Monte  Vignola,  Monte Sirottolo, località Villa di Teolo “Terre bianche”, Monte Cero  ecc.
Commestibilità: sospetto, come tutte le lepiote di piccola taglia.
Osservazioni: è un fungo abbastanza comune che si trova in autunno nei boschi  misti, in suoli ricchi di humus,  non  solo  nel  sottobosco,  ma  anche  lungo  i  sentieri,  può  svilupparsi  da  solo  o  con  pochi esemplari. Molte sono le specie di lepiote che crescono in questa stagione e si assomigliano parecchio, ma questo funghetto ha una particolarità che lo distingue, perchè se lo  prendete in mano vi restano attaccate alle dita  le fioccosità del gambo. Bisogna assolutamente evitare di consumare questi funghi, cioè tutte le lepiote di piccola taglia perchè fra di esse ci sono specie sicuramente velenose mortali.

I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.