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I pericoli per la salute da escursioni – Morsi di Zecca

I pericoli per la salute da Escursioni
in Bosco ed in Montagna.
Come prevenirli – Morsi di Zecca

 

Informazioni generali

Le zecche sono artropodi, appartenenti all’ordine degli  Ixodidi compreso nella classe degli  Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni: per gli animali e per l’uomo si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo, è tondeggiante e con il capo non distinguibile dal resto del corpo ed è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue dell’ospite. Distribuzione in Europa in Italia Le zecche sono diffuse in tutto il mondo: in Italia ve ne sono 40 specie raggruppate in tre famiglie, di cui le principali sono le  Ixodidae (zecche dure) e le  Argasidae (zecche molli).

Ixodes Ricinus "Zecca" - Colli Euganei

Le zecche dure hanno un caratteristico scudo dorsale chitinoso e comprendono 5 generi: Ixodes, Hyalomma, Rhipicephalus, Dermacentor, Haemaphysalis. Le zecche molli, così dette perché sprovviste di scudo dorsale, sono presenti con due generi: Argas e Ornithodorus. Queste ultime generalmente si nutrono sugli uccelli; la più comune in Italia risulta essere Argas reflexus detta anche “zecca del piccione”.

Le specie più diffuse e rilevanti da un punto di vista sanitario sia in Italia che in Europa sono Ixodes ricinus (la comune zecca dei boschi), Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane), Hyalomma marginatum eDermacentor reticulatus. Sicuramente però la zecca che desta le maggiori preoccupazioni per la sua diffusione in ambiente selvatico in Europa ed in Italia, specie al Nord è  Ixodes ricinus chiamata comunemente  zecca dei boschi o zecca del capriolo che è la zecca che più facilmente può attaccare anche l’uomo, in particolare durante passeggiate ed escursioni in campagna o nei boschi e che risulta essere quella che maggiormente è il vettore di patologie riconducibili al suo morso.

Ciclo biologico

Il ciclo biologico delle zecche può compiersi su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi e si sviluppa in  4 stadi distinti: uovo, larva, ninfa e adulto. Dopo la schiusa delle uova, il passaggio da uno stadio a quello successivo richiede un pasto di sangue. Le femmine adulte, inoltre, necessitano del pasto di sangue per la maturazione delle uova.

Gli ospiti

Le zecche dure non saltano e non volano sulle loro vittime, ma appostandosi all’estremità delle piante erbacee o felci lungo strade o sentieri, prati e radure boschive o su strati di foglie nel sottobosco aspettano il passaggio dell’ospite da parassitare (un animale od un uomo) . Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo, questi artropodi avvertono la presenza di un eventuale ospite si attaccano ad esso con il paio di zampe anteriori che vengono utilizzate a mo’ di arpione e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciano a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici. Generalmente rimangono attaccate all’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente Non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare, ma possono scegliere diverse specie animali, in genere animali selvatici, che fungono da serbatoi di replicazione, anche in funzione del loro stadio di sviluppo, come piccoli roditori, scoiattoli, uccelli, cervi, caprioli, volpi, lepri, ricci, ma anche animali domestici come cani, pecore, capre, fino all’uomo che rappresenta un ospite accidentale ed occasionale. Larve e ninfe degli ixodidi di preferenza si nutrono a spese di piccoli mammiferi e uccelli mentre gli adulti di preferenza su grandi mammiferi. Il pasto di sangue, durante il quale la zecca rimane costantemente attaccata all’ospite, per le zecche dure si compie nell’arco di alcuni giorni.

Serbatoi di replicazione: Piccoli roditori, caprioli, volpi, lepri, ricci, uccelli,cani, pecore, capre… Uomo (ospite occasionale)

L’attività delle zecche è strettamente legata ai valori di temperatura e umidità e, sebbene vi siano alcune eccezioni, in generale la loro attività si concentra nei mesi caldi (dai primi tepori primaverili ai primi freddi autunnali). Infatti, durante la stagione invernale tendono a proteggersi dal freddo rifugiandosi negli anfratti dei muri, sotto la vegetazione, le pietre o interrandosi in profondità. Con l’aumento delle temperature riemergono e rimangono attive sino all’autunno successivo (tuttavia i cambiamenti climatici caratterizzati da aumento della temperatura possono prolungarne il periodo di attività).

L’habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, tuttavia le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat preferiti.

Fattori determinanti lo sviluppo della zecca:

Presenza e diffusione degli animali che la ospitano Habitat di elezione : aree boschive con sottobosco e radure, pascoli poco soleggiati, sentieri erbosi Importante è l’umidità ambientale: se l’ umidità relativa risulta inferiore al 50% la zecca sopravvive pochi giorni. Molto rare sopra i 1300 m.
Negli ultimi decenni si è notato un incremento della presenza di zecche sul territorio e di conseguenza di persone che si sono rivolte ai presidi ospedalieri a seguito di morsi di zecca. Tra i fattori che hanno determinato un aumento del numero delle zecche e la loro dispersione, vi sono:

– le modificazioni climatiche favorevoli alle zecche

– l’ aumento di parchi e aree protette

– l’abbandono dei prati da sfalcio vicino ai paesi

– l’ aumento delle popolazioni di alcune specie di animali selvatici e dei loro areali di distribuzione

– lo spostamento degli animali da reddito (pascolo e alpeggio)

I fattori che invece hanno determinato un aumento della probabilità di contatto tra zecche, uomo e animali domestici sono:

– lo spostamento della popolazione in aree suburbane

– la maggior frequentazione di aree naturali (ecoturismo)

– la scarsa cura dei sentieri e delle zone intorno alle abitazioni

Malattie che possono essere trasmesse dalle zecche

Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi, che vanno da aprile a ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto “morso da zecca”. Il morso della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori. Gli Ixodidi sono in grado di trasmettere con il loro morso all’uomo diversi organismi patogeni e di conseguenza differenti patologie infettive: la borreliosi o malattia di Lyme (causata dal batterio borrelia), la meningoencefalite da zecca o Tbe (causata da un virus), l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae (trasmessa principalmente dalla zecca dei cani), la tularemia e la babesiosi.

La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica. Solo raramente (fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita. Data la loro importanza clinica soprattutto per chi frequenta habitat collinari e montani ricchi di boschivi o pascoli nel Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, tratteremo solamente le prime due: Borreliosi o Malattia di Lyme

In Europa l’Ixodes ricinus è vettore di Borrelia burgdorferi , un batterio (spirocheta), sensibile agli antibiotici che provoca una malattia infettiva chiamata provocata Borreliosi o Malattia di Lyme . Il periodo di incubazione può andare da 4 giorni a 4 settimane e si ritiene che spesso l’infezione non produca la malattia.Questa malattia se non viene curata tempestivamente con gli antibiotici può avere conseguenze nel tempo colpire il sistema nervoso, gli occhi ed il cuore.

Manifestazioni precoci

I sintomi precoci della Borreliosi o Malattia di Lyme (primo stadio) che talora possono passare inosservati sono: L’eritema migrante:

Nella maggior parte dei casi (circa il 70%) si manifesta un Eritema migrante (perché si allarga a bersaglio intorno alla lesione): se è tipico questo basta per la diagnosi. In altri casi può anche mancare. Altri sintomi generali lievi sono  febbre, malessere, cefalea e l’ingrossamento dei linfonodi regionali.
Dopo settimane o mesi dai primi sintomi si possono manifestare altri sintomi precoci disseminati (secondo stadio della malattia): Eritemi migranti secondari multipli, altre lesioni cutanee  (linfocitoma), artriti intermittenti, disturbi neurologici  (dolori tipo nevralgia, paralisi dei nervi cranici e periferici, meningite) e disturbi cardiaci.

Eritema migrante conseguenza della puntura da zecca - Colli Euganei

Manifestazioni tardive croniche

Se non è stata curata la malattia in nello stadio iniziale con antibiotici (possibilmente nella prima fase), analogamente alla sifilide, altra malattia causata da una specie diversa di spirocheta, questa tende a diventare cronica ed a causare lesioni e disturbi organici e neurologici anche gravi e di difficile risoluzione non ostante le terapie. Questi sintomi tardivi e cronici vanno dalle  artriti anche gravi, ai  deficit neurologici e mentali alla difficoltà nella deambulazione, alla  paralisi alla  demenza alla  atrofia della pelle delle estremità.

Come si cura la Borreliosi o Malattia di Lyme.

La malattia di Lyme come già detto, è curabile con gli antibiotici ma è molto importante la diagnosi precoce, soprattutto attraverso il riconoscimento dell’eritema migrante. Per la Borreliosi non esiste un vaccino. Si deve puntare tutto sulla prevenzione aspecifica

Zecca piantata nella pelle umana - Colli Euganei

T.B.E.

Particolari preoccupazioni per chi frequenta soprattutto alcune zone di confine del triveneto ove è endemica (Alto Adige, Comelico, Carnia, Canal del Ferro, Tarvisiano, riveste anche una  encefalite di origine virale (TBE) che la zecca Ixodes ricinus è in grado di trasmettere. Questa è una  malattia infettiva causata da un virusT.B.E. Virus (Tick Borne Encephalitis), un flavo virus non sensibile agli antibiotici. Il periodo di incubazione va da 2 a 28 giorni ed i casi asintomatici sono il 70% mentre quelli sintomatic sono il 30% Questa malattia virale non può essere curata con gli antibiotici come la precedente e può avere anch’essa conseguenze devastanti nel tempo colpendo il cervello, le meningi e il midollo spinale

Manifestazioni precoci

I sintomi precoci della T.B.E. o Meningoencefalite da Zecca (primo stadio o fase della malattia che si manifesta dopo 2-28 giorni) sono: Sintomi aspecifici simil-influenzali: febbre, cefalea, astenia, mioartralgia, faringodinia, disturbi gastroenterici. La sintomatologia regredisce completamente ed in modo spontaneo in 2-4 giorni, e spesso non viene diagnosticata come infezione da T.B.E.

Manifestazioni tardive

Dopo un intervallo asintomatico da 8-20 giorni, nel 10-30% dei casi sintomatici si ha il secondo stadio o fase della malattia. In questo stadio questa tende a causare disturbi di diverso grado (da lieve a grave) del sistema nervoso. I sintomi tardivi della T.B.E. sono: Meningite (cefalea,vertigini, fotofobia, febbre, vomito violento, rigidità nucale), Meningoencefalite (febbre, stato di incoscienza, ipersonnia, afasia, atassia), Meningoencefaloradicolite (paralisi degli arti), Sono possibili effetti permanenti e si è manifestato un esito mortale nell’ 1-2% dei casi.

Come si cura la T.B.E.

Non esiste una terapia specifica contro il virus della T.B.E. ed è quindi essenziale la prevenzione. Per questa malattia virale esiste un vaccino che viene praticato gratuitamente presso le U.O. Igiene Pubblica delle A.S.S. alle persone residenti nelle zone a rischio o nelle altre zone a pagamento. Si tratta di un vaccino a base di Virus intero inattivato chiamato Ticovac che viene somministrato in forma intramuscolare in tre dosi (da 0,5 ml) al tempo 0 la prima , dopo 1-3 mesi la seconda e dopo 9-12 mesi la terza, con richiami il primo dopo 3 anni poi dopo ogni 5 anni. L’efficacia del vaccino è superiore al 97%. In alcuni casi sono possibili effetti collaterali come:reazione locale, lieve aumento della temperatura, ingrossamento dei linfonodi regionali. Rari effetti più gravi

Rostro della zecca - Colli Euganei

Prevenzione dalle malattie che possono essere trasmesse dalle zecche

La prevenzione aspecifica

Esistono alcune precauzioni e metodi di protezione personale per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con le zecche, o perlomeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia. In generale, è consigliato:

– indossare abiti (meglio chiari perché rendono più facile l’individuazione delle zecche) e pantaloni lunghi, preferibilmente chiusi a collo, caviglie e polsi, e ricoprire adeguatamente le estremità, soprattutto inferiori, con calze ricoprenti i pantaloni, ed un cappello;

– evitare di frequentare zone ad elevata endemia con alta presenza di zecche e di sedersi sull’erba o di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri e non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta;

– al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulle estremità (braccia e gambe), sui fianchi ma anche sulla testa e sul collo;

– trattare gli animali domestici (cani) con sostanze repellenti prima dell’escursione;

– spazzolare gli indumenti (pantaloni, scarponi) prima di portarli all’interno delle abitazioni;

Fare uso di un abbigliamento adeguato: abiti coprenti ben chiusi a collo, caviglie e polsi
Usare repellenti prima di mettersi in cammino per boschi (DEET sulla pelle, Permetrina sugli abiti)
Evitare aree ad alta endemia Percorrere sentieri ben battuti ed evitare luoghi frequentati da animali
Evitare di sedersi sull’erba
Ricerca e pronta rimozione delle zecche dal corpo: effettuare lavaggi accurati ed un’ispezione meticolosa del corpo dopo ogni uscita

Repellenti

In commercio esistono repellenti per insetti (DEET, N-dietil-toluamide, icaridina, permetrina) e prodotti piretroidi da spruzzare sugli abiti. Mentre l’efficacia della Dietiltoluammide (D.E.E.T.) sulla cute non si è dimostrata completamente soddisfacente ed il trattamento necessita di essere ripetuto dopo alcune ore, l’ impregnazione dei vestiti con Permetrina (Piretroide sintetico) ha dimostrato una buona efficacia contro le zecche con una scarsa assorbibilità cutanea ed una bassa tossicità nell’uomo (si usa nelle pediculosi), ed una elevata resistenza alla fotoinattivazione, sudorazione ed ai lavaggi ripetuti

Primo soccorso se si è morsi da una zecca

Dotazione di primo soccorso

– Pomata per puntura di zecche

– Pinzette per l’estrazione delle zecche

Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite e la probabilità di trasmissione del T.B.E. Virus e della Borrelia aumenta con il passare del tempo.  Infatti, solo dopo un certo periodo (alcune ore) in cui è saldamente ancorata per alimentarsi, la zecca rigurgita parte del pasto, inoculando nel sangue dell’ospite eventuali patogeni. Bisogna comunque tenere presente che solo una percentuale di individui è portatore di infezione.

Come estrarre una Zecca - Colli Euganei

Cosa non fare:

Evitare che il rostro resti conficcato nella cute: se succede toglierlo con un ago sterile. Evitare il rigurgito della zecca: non provocarlo schiacciando o cospargendo la zecca di sostanze irritanti (alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi) né usando oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto e non toccarla con le dita nude.

Cosa fare:

La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio.
Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni Disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato.

– Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate
– Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile
– Distruggere la zecca, possibilmente bruciandola.
– Annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione
– Rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

1. Usare una pinzetta a punta sottile
2. Afferrarla il più possibile vicino alla pelle
3. Tirare decisamente me senza strappi
4. Eventualmente, contemporaneamente, ruotare (“svitare”)
5. Disinfettare la zona (è consigliata tetraciclina per un paio di giorni)

Come estrarre una Zecca - Colli Euganei

Quando contattare il proprio medico curante dopo una puntura di zecca?

– In linea di massima solo se compaiono disturbi nelle settimane seguenti. Nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.
– Se non si è riusciti ad estrarre completamente la zecca
– Dopo la rimozione se non si è già vaccinati, effettuare la profilassi antitetanica

Gestione successiva del paziente morso dalla zecca (Follow up clinico)

Bisogna tenere presente che i tests sierologici non diventano positivi prima di 4-6 settimane, quindi il Follow up clinico andrà fatto dopo 4-6 settimane con sierologia per infezioni trasmesse da artropodi (TBE – B. Burgdorferi – Ehrlichiosi ).

Riferimenti bibliografici

Presentazioni in Corsi di aggiornamento e conferenze:

RISCHI PER L SALUTE DA ANIMALI DEL BOSCO a cura del Dott. Walter Versini con la collaborazione dell’ A.S. Luigino Gottardi e dell’I.P. Laura Faes Nucleo Operativo del Medico Competente Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari 2004

LE ZECCHE: COME SONO, CICLO BIOLOGICO, DIFFUSIONE a cura del Dott. Fabrizio Montarsi – Laboratorio di Parassitologia ed Ecopatologia – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie in Corso di formazione ECM ” Prevenzione delle Malattie Trasmesse da Zecche “ – PADOVA 08-06-11

BIOLOGIA, ECOLOGIA E MONITORAGGIO DELLE ZECCHE a cura del Dott. Fabrizio Montarsi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Laboratorio Parassitologia U.O. Vettori. Legnaro (PD) in Corso di formazione ECM “Artropodi vettori di patogeni per l’uomo e gli animali: zecche” – 26 maggio 2016, Legnaro (PD)

INTERESSE SANITARIO DELLE ZECCHE IN ITALIA a cura della Dott.ssa VALENTINA TAGLIAPIETRA in Corso di formazione ECM “Artropodi vettori di patogeni per l’uomo e gli animali: zecche” – 26 maggio 2016, Legnaro (PD)

ZECCHE E RISCHIO INFETTIVO Presentazione a cura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale salute e protezione sociale in Corso di formazione ECM – 5-8 settembre 2006, Forni di Sopra (UD)

RISCHI INFETTIVI IN SEGUITO A MORSO DI ZECCA IN CONTESTI AMBIENTALI DOVE È USUALE LA RACCOLTA DI FUNGHI: ASPETTI ECOLOGICI ED ENTOMOLOGICI a cura della Dott.ssa Barbara Boemo Dipartimento di Scienze Biomediche – Dipartimento di Biologia Università degli Studi di Trieste in Corso di formazione ECM – 5-8 settembre 2006, Forni di Sopra (UD)

PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE Presentazione a cura del dott. Vito Di Piazza -Comeglians, 23 marzo 2007

Ricerche nel web:

MALATTIA DI LYME E ZECCHE: FOTO, SINTOMI, DURATA E CURA

ANIMALI PERICOLOSI ED ESCURSIONI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ IN BOSCO

ATTENZIONE-ALLE-ZECCHE-PREVENZIONE-DELLA-MALATTIA-DI-LYME

ZECCHE: CARATTERISTICHE DEL PARASSITA, MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE

E’ TEMPO DI ZECCHE: Campagna di prevenzione contro le zecche

ZECCHE: infezioni e malattie provocate dalle zecche

Igiene, Alimenti e Nutrizione U.L.S.S.6 
Prof. Paolo di Piazza