Panaeolus sphinctrinus
PANAEOLUS SPHINCTRINUS
Sinonimi: Panaeolus campanulatus var. sphinctrinus Fr. Quel.
Cappello: da 2-5 cm. di diametro, conico campanulato, cuticola umida, asciutta con il tempo secco, glabra opaca, quasi forforocea di color grigio cenere, carnicino ocraceo scuro al centro, margine grosso aperto debordante festonato ma non striato.
Lamelle: non molto fitte alte con numerose lamellule al bordo, che danno un aspetto ricamato, ventricose, annesse al gambo di color grigio a maturità diventano nerastre ma non gocciolanti con il filo intero bianco.
Gambo: 7-14 x 0,1-0,25 cm. piuttosto lungo, diritto o sinuoso slanciato cilindrico pruinoso, cavo, bianco grigiastro all’apice, fuligginoso nerastro in basso, esile molto profondo nel letame.
Carne: fragile, inconsistente, tenera, biancastra, grigio chiaro presto nerastra, odore acidulo, sapore insipido.
Spore:15-18 x 8,5-10 micron, da ellissoidali ad amigdaliformi, con poro germinativo. Sporata: nera.
Habitat: negli escrementi sul letame, dalla primavera all’autunno. “Centro ippico”, “Villa Lugli”, “Bresseo”, “Parco delle Frassanelle” ecc.
Commestibilità: tossico
Osservazioni: è uno dei tanti funghi che crescono nel letame specialmente equino, mai singolo ma in grandi colonie in vari stadi di crescita, sempre con la forma campanulata, con un velo debordante al margine, bianco ricamato. I Panaeolus sono funghetti molto esili, fragili che a maturità diventano subito nerastri ma senza gocciolare, anzi con il tempo secco si possono seccare, questo è un genere particolare che come le Psilocybi le Conocybi, le Stropharie possono avere proprietà allucinogene anche di grave intensità.
I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.