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Piante parassite

Piante Parassite - Colli Euganei

Piante parassite
Da sole non ce la fanno

In natura ci sono organismi vegetali che essendo privi di clorofilla, non possono servirsi della fotosintesi clorofilliana, il processo attraverso il quale le piante riescono a trasformare gli elementi inerti del suolo (sali minerali e acqua) in nutrimento, avvalendosi della luce solare. Per nutrirsi perciò usano una diversa strategia, si comportano da parassiti, cioè vivono a scapito di altre piante. A volte sono molto appariscenti come l’ipocisto (Citinus hipocistis), dai colori sgargianti giallo – aranciato – rosso che vive a spese del cisto a foglie di salvia Cistus salvifolius.
Questa straordinaria pianta è molto rara, si possono trovare alcune stazioni di crescita nel Monte Venda, nel Monte Ceva e nel Monte della Madonna vicino all’Oratorio di Sant’Antonio Abate. Negli ultimi anni però, a causa dei cambiamenti climatici e della scarsa pulizia dei boschi, è stato notato un profondo regresso di presenza. Altre curiose piante parassite sono i così detti “Succiamele” appartenenti al genere orobanche, amano parassitare diverse piante di solito della famiglia delle Fabaceae. Abbiamo così il Succiamele del fagiolo (Orobanche crenata), il Succiamele della ginestra (Orobanche rapum-genistae), il Succiamele del trifoglio (Orobanche minor). Altra pianta euganea che vive in forma parassitica è la Latrea comune (Lathraea squamaria) che vive approfittando delle piante arboree come Noccioli, Ontani, Faggi, Olmi e Pioppi. Questa pianta è molto bella ed appariscente, il suo colore è viola pallido o rossastro con piccole foglie scagliformi di colore rossastro, con fiori dello stesso colore rivolti tutti nella stessa direzione, la parvenza di questa magica presenza è cerulea o vitrea, una vera gemma della natura. Ci sono anche alcune orchidee spontanee che vivono in forma parassitica usando altre piante per il loro nutrimento, cito forse le più comuni: il bellissimo Limodorum abortivum chiamato volgarmente “Fior di legna”, frequente nella zona euganea e la Neotia nidus-avis chiamata “Nido d’uccello” per la forma dell’apparato radicale che fa pensare vagamente ad un nido. A difesa di queste belle orchidee spontanee devo dire due parole, siccome quando germoglia il Limodorum si presenta con la forma di un grosso asparago selvatico di colore violaceo, alcuni sprovveduti che in primavera vanno a raccogliere germogli per uso alimentare, lo strappano per cucinarlo, a queste persone dico di non farlo! Così facendo private la natura di una delle sue manifestazioni meravigliose… E per fortuna che il Fior di legna non è velenoso… ma di germogli velenosi ce ne sono tanti, perciò occhio! Detto questo vorrei esortare quanti leggono ad avvicinarsi con amore e rispetto alla natura, perché anche se è gravemente maltrattata dagli “esseri pensanti” ci propone ancora con forza, amore e passione le sue infinite meraviglie.

 

Gastone Cusin