Prataiolo giallo
AGARICUS XANTHODERMUS
Sinonimi: Psalliota xanthoderma
N.V. Prataiolo giallo
Cappello: da 6-14 cm. da emisferico a convesso, poi appianato, cuticola inizialmente liscia, opaca, di color biancastro, il fungo maturo ha la tendenza a screpolarsi, margine lungamente involuto a volte festonato dai resti di velo parziale.
Lamelle: strette, libere al gambo, nel giovane sono rosate, poi diventano color bruno scuro, con il filo seghettato, sterile.
Gambo: 5-15 x 1-2,5 cm. cilindrico, slanciato, bulboso alla base, liscio, sodo, ma presto vuoto, di color biancastro, se viene strofinato, soprattutto alla base si colora subito di giallo zafferano. Ha un anello supero, ampio, che si stacca dopo diverso tempo dal margine del cappello, ingiallente al tocco.
Carne: dura compatta, al tocco e al taglio vira rapidamente al giallo vivo, per poi diventare ocraceo brunastra, odore forte di inchiostro, sapore sgradevole, disgustoso, fenico.
Spore: 4,5-6 x 3,5-4 micron, ovoidali. Sporata: bruno-violacea.
Habitat: cresce nei prati, giardini, campi coltivati, ai margini dei sentieri. Località: Monte Lozzo “Parco delle Frassanelle”, Monte Boscalbò, Monte Ricco, Monte Cecilia.
Commestibilità: velenoso, ha causato disturbi gastrointestinali.
Osservazioni: cresce in estate autunno nei luoghi erbosi, parchi giardini, mai singolo ma in grandi gruppi, dal portamento molto invitante, spesso viene raccolto dai cercatori nei colli Euganei. Ha delle caratteristiche inconfondibili che lo distinguono, dagli altri prataioli uno fra questi è che quando lo si strofina al margine del cappello o alla base del gambo si colora rapidamente di giallo cromo, se questo non bastasse a farlo
rifiutare, succede che cucinandolo emano un odore disgustoso di inchiostro. Esistono altre varietà di Agaricus xanthoderma, (almeno altre tre) tutte con odore forte di inchiostro, con la carne ingiallente e velenose. Il mio consiglio è di non consumare mai funghi prataioli con la carne che si colora di giallo allo sfregamento, perché se vengono consumati possono causare disturbi gastroenterici.
I Funghi, in Gastone Cusin, Giancarlo Zanovello (a cura di), I Funghi dei Colli Euganei, 2012.
Testo e Foto di proprietà del Gruppo Micologico Naturalistico Culturale di Monselice e Teolo, per loro gentile concessione.