Silene, Carletti, Scrisioi, Erbette Commestibili… La Primavera è in Tavola!
Silene Vulgaris
Il silene è un’erba spontanea molto comune negli incolti, sugli argini e in tutto il territorio dei Colli Euganei, chiamata in diversi modi come carletti o scrissioi. Il nome si riferisce alla forma del palloncino del fiore, la leggenda racconta che il dio Bacco avesse un compagno di nome Sileno con un gran pancione rotondo. Il dialettale scrissioi, deriva invece dal rumore creato delle foglie strofinate tra le dita.
Descrizione: pianta perenne, che può raggiungere i 70 cm di altezza, con belle foglie lineari e lanceolate, i fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze pendule su peduncoli flessuosi con petali lobati. Il calice giallastro ha evidenti nervature violacee, è rigonfio e simile a un palloncino, permane dopo l’appassimento dei petali formando un involucro attorno ai frutti.
Habitat: incolti, prati, pascoli, ghiaie, ama i terreni di roccia calcarea e ricchi di azoto.
Utilizzo: i germogli, raccolti prima della fioritura, hanno un sapore dolce e delicato, ideale per frittate, come ripieno per farcire i tortelli o condire la pasta, nei risotti, come contorno ed in insalata. È molto ricercata anche dal bestiame come foraggio e dalle api come ottima mellifera.
Curiosità: il fiore con il calice a palloncino risulta di difficile accesso per gli insetti che sono alla ricerca del nettare, alcuni calabroni con uno stratagemma simpaticissimo, bucano il fiore alla base del calice, riuscendo in questo modo ad estrarre il nettare. I suoi fiori restano aperti anche alla sera e sono impollinati dalle farfalle notturne.