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I Siti Misteriosi di Rovolon

Gastone Regi Cusin Naturalista dei Colli Euganei

I Siti Misteriosi di Rovolon

Un tempo era consuetudine dare un nome ai
punti di riferimento che si avevano nel bosco,
sia per potersi orientare meglio che per
identificare più facilmente la natura dei Colli
Perché allora non ricominciamo a chiamare per nome o
a dare un “nome” alle particolarità dei boschi euganei?
Questo ci servirà sicuramente per orientarci meglio,
ma soprattutto per farci capire che ogni cosa va rispettata
ed amata, dalla piccola pietra alla grande e
verde vastità di tutte le nostre colline.

In queste giornate in cui un timido sole cerca di padroneggiare il gelo ho pensato di portavi alla scoperta di alcuni luoghi misteriosi che si trovano nel territorio a nord ovest degli Euganei, precisamente a Rovolon. Alcuni di questi “siti” traggono origine e nome dalla tradizione popolare euganea, in un tempo lontano, in cui un piccolo foro nella roccia suscitava l’immaginazione dei paesani e dava origine a leggende e storie misteriose. La cittadina di Rovolon è situata quasi alla base del versante nord del Monte Grande, ed il suo toponimo significa grossa quercia (da Quercus robur ) che è la Farnia. I “Siti Misteriosi” presenti in questa zona sono innumerevoli, ma uno dei più suggestivi è senza dubbio il “Sentiero dee Teste”. Si tratta di un percorso non segnalato dalla cartografia ufficiale che meriterebbe senza dubbio una maggiore valorizzazione. Il sentiero parte dal sesto tornante sulla destra della strada sterrata che da Via Bettone sale verso la cima del colle e arriva a Rovolon.

Sentiero delle Teste

Lungo il sentiero che taglia il versante nord del Monte Grande a circa 200 mt. di altitudine, incontriamo oltre 40 “volti” scolpiti sulle emersioni trachitiche del colle, ad opera dall’artista locale Alfredo Barbiero. Poco più in alto del “Sentiero dee Teste” è situata Ea Pria Penisea” , una roccia trachitica ben visibile al nostro sguardo che sporge dal fianco del colle e nel periodo invernale quando gli alberi sono spogli, si può osservare dall’incrocio dell’ex Trattoria Dalla Pasquina situata alla destra della strada che salendo da Treponti giunge a Rovolon. Un tempo era consuetudine dare un nome ai punti di riferimento che si avevano nel bosco, sia per potersi orientare meglio che per identificare più facilmente la natura dei Colli, insomma, un po come facciamo noi oggi con le vie cittadine. Se da Rovolon ci dirigiamo invece verso Teolo percorrendo Via Belvedere, dopo circa un Km. sulla destra, incontriamo un’antica costruzione risalente al 1500 (ora in fase di ristrutturazione) chiamata il “Casamento Rocco” , da cui comincia un sentiero che sale sulla cima del Monte Grande chiamato “El Trodho dee Volte”.
Questo sentiero fino a una settantina di anni fa serviva per portare al pascolo il bestiame, si calcola infatti che in quella zona, prima dell’ultima guerra mondiale, ci fossero centinaia di bovini allevati. Per chi invece vuole godersi un po’ di sole marzolino consiglio di percorrere il Monte Grande dal centro di Rovolon, attraverso un sentiero molto ripido che scalda le ossa e porta al suggestivo Passo delle Fiorine, un grande prato adagiato fra il Monte Grande e il Monte della Madonna dove ci si può comodamente sdraiare e fare picnic. Salendo il sentiero appena citato incontriamo molte meraviglie del passato, come El Casteo dee Roche” dei Maltraversi. Questa struttura medievale era posta su due spuntoni rocciosi. Purtroppo in quello di destra ora non c’è più traccia di resti di  mura e vi è stata posta una grande croce in metallo che risale a pochi decenni fa.

Resti del "Casteo dee Roche"

A sinistra invece si possono ancora vedere alcuni resti di elementi murari che ricordano un’antica fortezza. Lì alla base di questi ruderi incontriamo “El Buso del Solfare” , un cunicolo sotto le Rovine del “Casteo dee Roche”. Il toponimo “solfare” deriva dagli eventi dell’ultimo periodo bellico, infatti qui vi si nascondevano armi e munizioni.
Ma forse il “Sito Misterioso” che stimola di più la curiosità e la fantasia è “El Buso de Toni” , collocato quasi alla base della parete rocciosa che s’innalza verso la croce. Si tratta di una piccola grotta misteriosa, una leggenda narra di un cunicolo che univa “El Buso de Toni” con “Ea Grota de Santa Feisita” , che si trova nel versante opposto del colle, proprio nelle vicinanze dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate.

Buso de Toni
Nessuno ancora però è riuscito a scoprire se esiste davvero questa lunghissima galleria… facciamo allora un appello a qualche speleologo coraggioso!
Un altro “Sito Misterioso” suggestivo, con tanto di cartello segnaletico in loco, è “Ea Pria del Calcagno” . Un grosso masso trachitico che presenta un foro e una croce, collocato circa a metà strada del sentiero di destra che sale al “Passo Fiorine”; per arrivarci bisogna però conoscere il percorso perché nella zona c’è una ragnatela di sentieri ed è facile sbagliare strada… altro motivo per il quale i nostri avi davano un nome ad ogni “segno particolare del bosco”.

Pria del Calcagno

La leggenda narra che in tempi immemorabili, la Madonna, dovendo  salire sulla cima del colle (ora chiamato Monte della Madonna alto 524 mt. che è il secondo colle più alto degli euganei), arrivata a circa un terzo della salita era stanca e si sedette su un masso appoggiandovi il tallone. La posa del “calcagno” causò una lesione alla pietra, un foro molto evidente che pare bruciò la trachite, da qui “Ea Pria del Calcagno”.
La zona fra Rovolon e Carbonara è ricca di sorgenti perenni, antiche, famose e ampiamente usate in passato. Nella strada che da Rovolon va verso Carbonara (Via Palazzina) incontriamo “Ea Fontana Moretto” e “Ea Fontana Figaro”verso nord e più a valle incontriamo “Ea Fontana Cuerta” .

Vasca di Raccolta fontana Cuerta
Quest’ultima 
è una sorgente perenne con un bel manufatto in trachite che si trova alla base della costa del monte, l’acqua è termale e la vasca di raccolta è al lato opposto  della strada.
La sorgente più importante però, servita a dissetare l’intera Rovolon per tanto tempo, si trova nei pressi del “Castearo” che è il luogo dove sorge “El Casteo dee Roche”. Si tratta della “Sorgente Fontanee” , ricca d’acqua, recentemente ristrutturata dai servizi forestali.
Altri “Siti Misteriosi” interessanti li possiamo incontrare nel versante opposto del colle, cioè a ponente dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate, si tratta di due rocce dalla forma strana, che ricordano due “Sentari” (sedie) “Ea Carega dea Madona” , dove la Madonna si sedette giunta quasi sulla cima del monte e “Ea Caregheta dell’Angeo” in cui si posò un Angelo amico della Vergine.

Carega dell'Angeo

Lì vicino scorgiamo anche “Ea Priarona” , un’enorme masso trachitico, quasi delle dimensioni “dea Pria Grossa , quest’ultima usata come palestra di roccia, (la “Pria Grossa” si trova nel versante sud del Monte Grande). Questi “siti” sono stati quasi dimenticati, c’è qualche libro che li ricorda, ma la maggior parte di essi sopravvivono solo nella fantasia e nella tradizione popolare degli anziani del luogo.

Gastone Cusin