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Monte Merlo, Tesori Naturalistici e Culturali

Monte Merlo

Tesori Naturalistici e Culturali
di Monte Merlo

A nord dei Colli Euganei, nella zona di Treponti, verso ponente del Monte Bello (Monte Beo) si innalza un’altra piccola altura formata da trachite, Monte Merlo. Essa è considerata la più importante fra le rocce magmatiche che troviamo nei “nostri colli” ampiamente usata per formare pavimentazioni di piazze, marciapiedi, strutture murarie importanti, ne sa qualcosa la Rocca di Monselice o il Monte Rovarola di Zovon, che purtroppo si presentano dilaniati dalle cave. Ma anche il Monte Merlo non scherza sotto questo aspetto, infatti qui l’estrazione di trachite ha spezzato in due questa piccola altura.

Cava del Monte Merlo
La cava vista dall’alto manifesta tutta la sua ampiezza, essa è enorme, tanto da togliere il fiato. Bisogna considerare però anche un aspetto positivo riguardante le cave. Subito dopo la seconda Guerra Mondiale la situazione era drammatica per la popolazione, per la mancanza di lavoro, la cava di trachite ha sopperito a questo, assicurando il sostentamento della maggior parte dei residenti in zona, per lo più contadini che con le coltivazioni agricole non riuscivano più a sfamare le proprie famiglie. Inoltre venne costituito un corso professionale per muratori per “sasso trachitico”, autorizzato e riconosciuto dal Ministero del lavoro. Il corso era formato da esercitazioni pratiche, dove venivano lavorate e messe in opera le cosìdette “masegne” (la trachite). Il colle ha dato anche il nome alla piccola località che è frazione di Cervarese Santa Croce, cioè Montemerlo. Su questa altura si trova Villa Serenella, ora proprietà Sacerdoti, esempio di stile neogotico, progettata da Giuseppe Cecchini Pacchierotti verso il 1860. La struttura dell’edificio fa pensare ad un castello medioevale che domina la piana sottostante, con le facciate turrite che presentano pinnacoli e merlature e parecchie statue. La villa non è aperta al pubblico e la si può ammirare solo dall’esterno. Questa antica dimora è circondata da splendidi alberi, come: Faggi, le cui foglie assumono in autunno dei colori magici, Magnolie, Cipressi, c’è anche un enorme Cedro e un maestoso Tasso secolare. Molto interessante anche la torre, a nord della villa, che presenta strani stemmi con immagini non ben definite, forse i simboli della casata. Il “colle” nel versante nord presenta dei castagni da frutto, con nel sottobosco i fiori tipici dei terreni acidi. A sud il versante degrada verso valle con ampi terrazzamenti, indice che un tempo il luogo era coltivato ad orto, oggi vi sono stati messi a dimora degli olivi. Il versante di ponente è stato invaso dai rovi, soprattutto verso la base e poi la Robinia pseudoacacia Robini ha fatto la sua parte, ci sono inoltre alcuni esemplari di Ailanthus altissima (Albero del paradiso), considerato anche lui infestante, alla stessa stregua della “Robina”. Dal lato nord sale un sentierino, il sentiero della fontana, esso inizia dalla Fontana di Montemerlo, un tempo ricca d’acqua e importante per gli abitanti del luogo, ora privata della sua risorsa idrica fa molta tristezza. Qualche tempo fa, stranamente, dal muro della fontana ho visto spuntare tre funghi, il Coprinus comatus, chiamato anche fungo dell’inchiostro. Questo sentiero in salita porta ad un’antica grotta in quota, chiusa da un cancello in ferro, sembra risalire all’ultima guerra mondiale.

Gastone Cusin