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Prepariamo assieme i Tortelli ripieni di Silene

Tortelli di Silene
Tortelli di Silene

Ingredienti per 4 persone

Pasta fresca
200 gr di farina 00
1 uovo intero
50 gr. di acqua tiepida
1 pizzico di sale
1 cucchiaio d’olio di oliva
extra vergine dei Colli Euganei

Ripieno
250 gr. di silene
1 scalogno
sale e pepe quanto basta
Sugo
100 gr di burro
salvia
aglio ursino

Preparazione
In un recipiente versate la farina setacciata, il sale, l’uovo e l’acqua tiepida. Amalgamate ed unite l’olio di oliva lavorando bene l’impasto, lasciate poi risposare in un luogo fresco per almeno
30 minuti. Nel frattempo preparate il ripieno mettendo a soffriggere lo scalogno in una padella con olio, sale e pepe a cui aggiungerete il silene tritato finemente, fate saltare per qualche minuto.

Stendete la pasta con il mattarello, tagliatela in quadrati di circa 5×5 cm. Mettete un cucchiaino di ripieno al centro di ognuno e bagnate i bordi con qualche goccia di latte, coprite con un’altra sfoglia e chiudete dando la forma che più vi piace, aiutandovi magari con una forchetta. Cucinate in acqua bollente salata per circa 5-7 minuti, fate poi saltare in padella con il burro fuso, la salvia e le foglie di aglio ursino tritato per 2-3 minuti. Servite caldissimo, con una spolverata di parmigiano o pecorino.

 

IL SILENE

Il silene è un’erba spontanea molto comune negli incolti, sugli argini e in tutto il territorio dei colli euganei, chiamata in diversi modi come carletti o scrissioi. Il nome si riferisce alla forma del palloncino del fiore, la leggenda racconta che il dio Bacco avesse un compagno di nome sileno con un gran pancione rotondo. Il dialettale scrissioi, deriva invece dal rumore creato delle foglie strofinate tra le dita.

DESCRIZIONE: pianta perenne, che può raggiungere i 70 cm di altezza, con belle foglie lineari e lanceolate, i fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze pendule su peduncoli flessuosi con petali lobati. Il calice giallastro ha evidenti nervature violacee, è rigonfio e simile a un palloncino, permane dopo l’appassimento dei petali formando un involucro attorno ai frutti. hABITAT: incolti, prati, pascoli, ghiaie, ama i terreni di roccia calcarea e ricchi di azoto.

UTILIZZO: i germogli, raccolti prima della fioritura, hanno un sapore dolce e delicato, ideale per frittate, come ripieno per farcire i tortelli o condire la pasta, nei risotti, come contorno ed in insalata. È molto ricercata anche dal bestiame come foraggio e dalle api come ottima mellifera.

CURIOSITÀ: il fiore con il calice a palloncino risulta di difficile accesso per gli insetti che sono alla ricerca del nettare, alcuni calabroni con uno stratagemma simpaticissimo, bucano il fiore alla base del calice, riuscendo in questo modo ad estrarre il nettare. I suoi fiori restano aperti anche alla sera e sono impollinati dalle farfalle notturne.