Trachite Euganea… Le sue caratteristiche
Trachite Euganea,
le sue Caratteristiche
Estratto da
Franco Colombara, Pietre e marmi del Veneto.
Località: Colli Euganei. Le rocce trachitiche affiorano diffusamente nel gruppo collinare. Attualmente sono attive cave a Zovon, Montemerlo e Monte Altore, ma in passato l’escavazione era molto più diffusa e vanno perciò ricordati i giacimenti più importanti: Rocca di Monselice, Monte Lispida, Monte Lozzo, Monterosso e Monte Grande.
Litologia: Roccia magmatica effusiva mesosilicica. Componenti essenziali: feldspati, plagioclasi, biotite; accessori: anfiboli, pirosseni, magnetite, apatite, zircone, ilmenite. La silice è presente con uno o due polimorfi (quarzo e/o cristobalite α), mentre la tridimite α compare con forme cristalline ameboidi, in parte trasformata in quarzo. La tessitura è porfirica; macroscopicamente nella massa di fondo grigia risaltano occhi tondeggianti di feldspati e cristalli scuri di mica. Il colore è generalmente grigio, ma può passare al giallo aranciato e giallo bruno qualora la roccia abbia subito processi idrotermali non degenerativi che hanno determinato la deposizione di ossidi idrati di ferro. La trachite grigia viene chiamata <<fredda>>, quella a tonalità giallognole <<calda>>; quest’ultima sovente presenta zonature marcate, brune, che rappresentano fasi successive di penetrazioni idrotermali. In considerazione delle finalità del presente lavoro, con il termine trachite si comprendono anche le quarzo-trachiti o trachirioliti, che rappresentano il termine petrografico di transizione tra le rioliti e le trachiti. Le rioliti euganee sono rocce effusive persiliciche, a struttura porfirica, generalmente prive di fenocristalli. I caratteri chimici e cristallografici delle trachirioliti risultano ovviamente intermedi, ma spesso è impossibile distinguere macroscopicamente i tipi di transizione.
Geologia: i processi eruttivi che portarono alla formazione dei Colli Euganei iniziarono nell’Eocene superiore con l’emissione di lave basaltiche; nell’Oligocene inferiore si manifesta invece il ciclo eruttivo euganeo in senso stretto, con lave differenziate verso termini acidi. La fase eruttiva dell’Oligocene inferiore è caratterizzata da una successione complessa di magmi di vario tipo, a partire dai termini più ricchi in silice, rioliti e trachiti alcaline, alle latiti, con tenori di silice più bassi, fino ai basalti. L’alta viscosità delle lave acide ha determinato la formazione di corpi eruttivi particolari, ovvero duomi di lava compatta o cupole di ristagno e laccoliti (intumescenze magmatiche sotto le rocce sedimentarie); si tratta comunque di corpi vulcanici formati nel corso di una sola eruzione.
Le eruzioni oligoceniche ebbero luogo in ambiente sottomarino, ma probabilmente si conclusero con l’emersione, almeno per i rilievi maggiori. Le trachiti, in senso lato, costituiscono buona parte dei corpi eruttivi descritti e sono presenti in forma di filoni o dicchi, talvolta enormi, come quello di Rocca Pendice. (Foto: Cava di Trachite a Zovon, Colli Euganei).
Caratteristiche: La trachite buona da taglio si presenta con fessurazione colonnare ben spaziata, regolare, in prismi naturali, tali da fornire blocchi di dimensioni sufficienti per fornire manufatti. Le caratteristiche meccaniche sono ottime e comparabili a quelle dei migliori graniti. Nel campo delle pietre da taglio la trachite euganea occupa una posizione particolare poiché è preferibile ai materiali di natura calcarea, offrendo, rispetto a questi, maggiore durevolezza e resistenza specialmente al calpestio; tali caratteristiche la pongono pertanto alla stregua delle rocce più dure. Resiste bene all’aggressione degli acidi forti e per questo è stata usata anche per rivestimenti di serbatoi e altre strutture industriali. Si presta ad una discreta lucidatura. (Foto: Campione lucidato Varietà “fredda” Trachite di Zovon).
Uso: La trachite euganea è stata oggetto di intensa escavazione già in epoca romana; sono infatti comunissimi i ritrovamenti di elementi di acquedotti in trachite in tutta la zona euganea. Sempre in epoca romana la trachite euganea è stata utilizzata nella costruzione di ponti e lastricati stradali. E’ possibile stabilire che molti di tali manufatti sono stati ricavati dalla trachite di Montemerlo, le cui cave pertanto risultano tra le più antiche dei Colli. Nel Medio Evo, nel Rinascimento e nei periodi storici successivi fu largamente usata in svariate opere ed elementi architettonici e soprattutto nella pavimentazione di vie e piazze delle città venete, in primis Venezia, ma anche di altre città fuori della regione, come Mantova, Ferrara, Udine. Sebbene raramente fu usata anche per opere scultoree, come la base del pennone in Piazza Maggiore ad Este, gruppo formato da quattro statue leonine, e ancora le due splendide coppie di leoni che sorvegliano l’entrata nord del Caffè Pedrocchi a Padova.
FRANCO COLOMBARA, Pietre e marmi del Veneto.
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